Alla festa dei mariachi messicani, caccia ai record più fantasiosi da battere

Dal 1994 la città Guadalajara organizza il festival dei famosi musicisti in sombrero, alla ricerca di qualche curioso primato da battere. Nei giorni scorsi è stato così stabilito il Guinness del ristorante più veloce e della maratona di parola ma soprattutto del più affollato balletto da strada, con quasi 800 tra danzatori e suonatori riuniti a piazza Liberation

Quasi 800 tra danzatori e musicisti hanno stabilito l'altro giorno a Guadalajara in Messico, durante l'annuale festival dei «mariachi», il nuovo record del più numeroso belletto in strada. Una ricorrenza e una sfida usata dai messicani per dire al mondo che il loro Paese non è soltanto guerra tra narcotrafficanti, con migliaia e migliaia di omicidi nell'ambito della guerra tra bande.
Guadalajara, oltre 3 milioni e mezzo di abitanti, è la capitale dello stato Jalisco, nel centro del grande paese centroamericano. Qui ogni anno si danno appuntamento i più importanti gruppi di «mariachi» musicisti che portano avanti la tradizione musicale messicana. La loro origine si perde nei secoli, qualcuno dice che questa musica e i loro esecutori fossero conosciuti già nel Seicento. Suonavano soprattutto alle feste di matrimonio e sembra che a metà dell'Ottocento, quando le truppe francesi entrano in una città dello stato di Jalisco sentendo una grande baraonda chiesero cosa stesse succedendo ricevendo come risposta «c'est un mariage».
Da qui l'indicazione di un genere e anche di un particolare complesso musicale, solitamente composto da 7/12 elementi, anche se non esiste un limite, vestiti rigorosamente di nero o di bianco. Comprende almeno due violini, due trombe, una chitarra spagnola, una vihuela e un guitarrón. In certi casi si aggiunge il flauto e l'arpa. Solo al di fuori del Messico è presente anche la fisarmonica. Attualmente i migliori complessi Mariachi, come il «Mariachi Vargas de Tecalitlan» sono formati da 6 violini, 1 guitarron, 1 chitarra, una vihuela, 2 arpe e 3 trombe.
Dal 1994, ai primi di settembre, si riuniscono a Guadalajara, provenienti da ogni parte del Paese, ma anche dall'estero: Australia, Belgio, Canada, Croazia, Finlandia, Francia, Giappone, Italia, Serbia, Spagna e Stati Uniti, dove la musica «mariachi» sembra molto popolare. Una fama forse dovuta anche alla trilogia cinematografica che comprende «El mariachi», «Desperado» e «C'era una volta in messico». In particolare nelle ultime due pellicole protagonista fu l'attore spagnolo Antonio Banderas. E appunto durante l'ultimo raduno, svoltosi nei giorni scorsi, gli organizzatori della festa hanno deciso di battere una serie di inconsueti record, come quello del «ristorante più veloce» e della «maratona di parola». Anche se indubbiamente quello di quello di cui vanno più fieri è il Guinnness, regolarmente omologato, del più grande balletto di strada, a cui hanno preso parte 457 danzatori e 300 «mariachi» che hanno affollato la piazza Liberacion.
«Gli abitanti di Guadalajara - ha detto l'arbitro Mike Janela - sono così orgogliosi della loro cultura che ogni anno si riuniscono con lo scopo di battere un record».

Soprattutto per far sapere al mondo che nel loro Paese ci sono molte cose positive, che vanno ben al di là delle guerre di narcotraffico che nel 2010 ha fatto registrare un altro e ben più triste primato: 15.723 omicidi.

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