Cronache

Festa dell’Unità, sei ministri a passo di lumaca

Festa dell’Unità, sei ministri a passo di lumaca

Paola Setti

In 25 giorni arriveranno 6 ministri, 4 viceministri, 16 sottosegretari, 5 presidenti e 3 vicepresidenti di commissioni di Camera e Senato. Avanti tutta per la festa dell’Unità che parte domani, ma a passo di lumaca. Per la precisione, al passo di otto quintali di lumache, con le quali i Ds sperano di far fare indigestione ai genovesi. L’obiettivo è dichiarato, riempire le pance dei visitatori per riempire le tasche degli organizzatori, e supera persino l’altro, quello del confronto politico che sarà pure più nobile, ma certo da solo non basterebbe a far rientrare di quel milione di euro che all’apertura degli stand sarà già stato speso, la cifra più alta mai investita per la festa provinciale. Del resto, i dibattiti non mancano ma quel che manca è la «ciccia», tanto per restare in tema, visto che sì, si parlerà di programmi in vista delle prossime elezioni amministrative genovesi, ma no, non si parlerà di candidati e tantomeno di primarie, che quelli son temi che scottano persino più delle lumache al burro.
Vendere cibo a tonnellate, si diceva, da domani al 17 settembre alla Fiera del Mare di Genova. Spiega Renato Penzo il tesoriere della manifestazione che per ammortizzare è necessario superare le quantità vendute nel 2005. E cioè, lumache a parte, andare oltre i tre quintali di pesto, i due quintali di Nutella, le quattro tonnellate e mezzo circa di stracchino della focaccia col formaggio, («i genovesi sono un popolo di stracchinari»). ma bisognerà anche battere il record di tre tonnellate e mezzo di funghi, cinque quintali di salsicce, cinque tonnellate di anelli e tre tonnellate di polipetti fritti, oltre a 1.700 chili di stoccafisso. Non a caso, il Casinò sarà sostituito da uno stand di baccalà fritto che si prefigge di andare oltre il traguardo della tonnellata di baccalà venduto lo scorso anno. Tre serate saranno dedicate ai prodotti dell’entroterra. E fra i 23 punti di ristoro spiccano tre novità: la Locanda del borgo con specialità marinare della cucina amalfitana accompagnate da vini campani; il ristorante «Carne al fuoco» con tutte le specialità di carne cucinate sulla fiamma viva; il self service del buon gusto con paella e asado. Per i palati in cerca di esotismi, di rigore uno stop al ristorante indonesiano Borobudur. L’arduo compito di rimpinzare i circa 800mila visitatori previsti spetta ai 600 volontari che si accingono a darsi il cambio ogni giorno.
Con la speranza, ovviamente, che dopo cena non siano colti dall’abbiocco, visto che ci sono 75 fra incontri, dibattiti e interviste pubbliche, 16 presentazioni di libri e 4 mostre, ospiti i ministri delle Riforme Luigi Nicolais il 29 agosto, dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani il 31, dell’Università Fabio Mussi il 7 settembre, dei Rapporti col Parlamento Vannino Chiti il 9, della Salute Livia Turco il 12 e del Lavoro Cesare Damiano il 15. «Questa festa si colloca tra la sofferta vittoria dell’Unione alle politiche e quella netta al referendum costituzionale e l’avvio della campagna elettorale per Comune e Provincia di Genova - spiega il segretario provinciale Alfonso Pittaluga -. Quindi il nodo più significativo sarà il tema del riformismo che governa il Paese e che propone programmi per il governo locale». Il titolo della manifestazione è «Cresce il futuro». Si parlerà anche di partito democratico, e la preghiera ai genovesi è di intervenire per dire come lo vorrebbero.

Chissà che, almeno loro, non abbiano un’idea.

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