da Roma
Fosse stata una festa di addio al celibato si poteva pure chiudere un occhio, magari aggrappandosi all’indulgenza che merita il povero malcapitato avviato a un futuro di privazioni e destinato alla fedeltà eterna. L’occasione, invece, è un banalissimo compleanno, con il solito côté di candeline, champagne, baci e abbracci. E con graditissima sorpresa finale, quando nell’ampio salone dove sono tutti intenti a brindare arriva il più inatteso dei pacchi regalo. Che non si tratti di un cadeau qualunque lo si capisce subito, un po’ per le dimensioni e un po’ per la musica disco che si inizia presto ad alzare dall’interno dello scatolone agghindato di tutto punto. Un ritmo che un po’ stride col pianoforte a coda nero e con l’enorme lampadario di cristallo che illumina a giorno il salone. E che è subito seguito da una prorompente lap dancer in attillatissima (e irrisoria) tutina leopardata. Vista la situazione, non è difficile tirare le conclusioni della serata. E pure delle conseguenze, visto che i poco più di cento ospiti presenti sono in buona parte funzionari della Camera dei deputati intenti a festeggiare un collega documentarista. E visto che l’accalorato (nonché integrale) spogliarello con successivo giro di ballo per tutti gli uomini va in scena al Circolo Montecitorio. Per capirci, il prestigioso dopolavoro di parlamentari, ex parlamentari e dipendenti della Camera. «Una serata memorabile», ricorda chi c’era.
Il fattaccio risale all’inizio di gennaio e da giorni - seppure con la discrezione che si accompagna a questioni tanto delicate - se ne parla a bassa voce nei corridoi e negli ascensori di Montecitorio. Finché giovedì sera, nel notiziario delle 20, Radio radicale fa cenno al singolare «tam tam che sta attraversando i Palazzi della politica» e che racconta di «un’occasione conviviale presso il Circolo Montecitorio» dove «una lap dancer ha per così dire allietato oltre cento invitati». Tutto vero. Tra l’altro, tra i primi a venirne a conoscenza c’è proprio il segretario generale della Camera. Dalla «memorabile» sorpresa, infatti, pare che il festeggiato non ne sapesse proprio nulla. Così, il giorno dopo la calda serata a ritmo di lap, il documentarista decide di prendere carta e penna e porge le sue più addolorate scuse: il tutto, racconta nella missiva alla segreteria generale, è stato organizzato da suoi amici che, esterni all’amministrazione di Montecitorio, non si sono resi conto della gravità della cosa.
Che - verificano i grand commis - è effettivamente andata fuori controllo. Insomma, passi lo spogliarello ma il ballo senza neanche un velo sul pianoforte a coda con spaccata finale da brividi è davvero troppo. Proprio lì dove neanche tre settimane prima il presidente della Camera Fausto Bertinotti aveva ospitato per la cena di Natale i poveri della Comunità di Sant’Egidio. Apriti cielo, dunque. Anche perché è da qualche tempo che l’amministrazione di Montecitorio considera il Circolo «fuori controllo», tanto che gli stanziamenti economici sono stati fortemente ridotti. Dopo una durissima reprimenda, su richiesta del segretario generale della Camera, il 22 gennaio il Consiglio direttivo del circolo scrive a tutti i soci. «Recentemente - si legge nell’avviso che è anche sul sito internet - sono stati registrati episodi non rispondenti alle norme di comportamento sancite dallo statuto e dal regolamento di frequenza».
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