C'è unabandiera genovese nel cuore del popolare quartiere di Trastevere, a Roma. Sventola sulla Confraternita di San Giovanni Battista de Genovesi, al di là della riva destra del fiume, nella zona di Ripa Grande dove già dal 1400 la colonia genovese possedeva fondachi e magazzini. Qui, grazie a un lascito di Medialuce Cicala, imprenditore, ambasciatore di Genova alla Corte Pontificia Meliaduce Cicala, di nobile famiglia originaria di Lerici, per volontà di Papa Sisto IV, originario di Celle Ligure, nel 1482 fu deciso di costruire un ospedale per la cura dei marinai a bordo di imbarcazioni battenti bandiera genovese. Nobile istituzione del laicato cattolico, istituita con bolla papale di Giulio III nel 1553, la Confraternita di San Giovanni Battista de Genovesi, fin dal XVI Secolo godeva di grandi privilegi, tra cui il diritto di Consolato concesso dal Senato della Repubblica di Genova e quello di liberare un condannato a morte genovese il giorno del santo patrono.
Lo statuto della Fondazione Medialuce Cicala prevede che possano far parte della confraternita i genovesi residenti in Roma o discendenti fino alla terza generazione inclusa. Fra i cento confratelli ,anche i cardinali Tarcisio Bertone e Angelo Bagnasco e gli altri arcivescovi di Genova. In questi giorni, la Confraternita dei Genovesi è stata visitata dall'assessore al Turismo della Regione Angelo Berlangieri che è stato ricevuto dal governatore secolare Alberto Urbinati e dal segretario Mauro Nasti. Berlangieri ha annunciato che proporrà alle varie associazioni del territorio (Ventimiglia, Finale Ligure, Noli, Savona, Genova, Lavagna, Cogorno, La Spezia, Sarzana e altre località) di promuovere a Roma, nei prossimi mesi, la presentazione delle feste medioevali in costume e le rievocazioni storiche in programma nel corso dell'estate nei vari centri turistici della Liguria.
Il complesso di San Giovanni Battista de' Genovesi, ricco di un grande patrimonio artistico, ospita un chiostro del 1481 dove Pietro Antonio Lanza, un ecologista ante litteram originario di Savona, nel 1558 trapiantò una palma di dieci anni. «La prima portata a Roma», ricorda il giornalista Mario Macciò in uno studio del 1996 sulla Confraternita pubblicato sulla «Casana» per il 450° anniversario del complesso. Il chiostro, nei mesi scorsi, ha fatto anche da set a diverse scene della nuova serie Tv - un mix di giallo e commedia - «Che Dio ci aiuti», con Elena Sofia Ricci nel ruolo di una suora-detective.
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