Esaminando i dati di mercato del 2011, sono due le consolazioni per Sergio Marchionne: Chrysler negli Stati Uniti (+45% nel solo mese di novembre 2011) con il marchio Jeep in Europa (+63,6% negli undici mesi) e il Brasile, dove per il decimo anno consecutivo Fiat si è confermata leader: 21% di quota mercato nel 2011, oltre 750mila i veicoli venduti dal 2001, tenendo distanti in questo arco di tempo, a più di 55.800 unità, i rivali di Volkswagen. Le note negative per l’amministratore delegato del Lingotto arrivano invece dall’Italia e dall’Europa (a metà mese l’Acea diramerà le immatricolazioni del 2011; fino a novembre segnavano, comunque, un -11,3%).
Di ieri, infatti, sono i risultati delle vendite, sul nostro mercato, di dicembre e di tutto lo scorso anno. Pesanti i dati mensili per il gruppo italiano (-19,79%) e altrettanto quelli da gennaio (-13,84%). Tra i marchi si salvano Alfa Romeo (+12,04% nell’anno) e Jeep, protagonista di un vero exploit (+117,74%). Male, nei dodici mesi, Fiat (-19,47%), mentre Lancia ha quasi tenuto nel lungo periodo (-2,4% nel 2011) ma è caduta a dicembre (-6,97%). Nel complesso, la quota mercato annuale di Fiat Auto è risultata quasi in linea con il 2010 (29,4%).
I dati registrati dal gruppo Fiat vanno comunque inquadrati in un contesto fortemente negativo, che ha visto il mercato italiano chiudere il 2011 con poco più di 1,74 milioni di immatricolazioni, in calo del 10,9% rispetto al 2010 (-15,3% la riduzione delle vendite solo a dicembre). E se il Lingotto continua a essere in difetto, rispetto ai principali concorrenti, di novità capaci di fare la differenza (ora si guarda all’imminente impatto della nuova Panda con il pubblico), il settore ha patito lo scorso anno la crisi economica e i costi alle stelle di assicurazioni e carburanti, per non parlare dell’aspetto fiscale. Il rilancio è così affidato a un possibile intervento del governo attraverso «le ventilate misure di sostegno - ricorda Gian Primo Quagliano (Centro studi Promotor) - indirizzate ai “prodotti verdi”, in particolare le alimentazioni elettriche, a metano e Gpl». «Potrebbero essere proprio questi modelli - osserva Quagliano -, sempre se adeguatamente sostenuti, a contrastare un’evoluzione eccessivamente negativa del mercato italiano dell’auto nel 2012».
Le gatte da pelare, comunque, le avrà Marchionne con i suoi marchi torinesi (Jeep, per ora, è su un altro pianeta) sul fronte europeo e italiano. Anche in Francia, infatti, il 2011 è da dimenticare per il Lingotto: -13% (-14% solo a dicembre), abbondantemente oltre il calo delle vendite generali (-2,1%).
Il capo della Fiat, portato sul palmo della mano dai media americani («Manager dell’anno» per Automotive News, «Uomo del 2011», secondo il sito Carbuzz.
com, mentre il blog del The Huffington Post ha titolato: «Sergio Marchionne, un successo che fuma», tanto per citare gli ultimi interventi) e pluripremiato, sempre Oltreoceano, per aver resuscitato la Chrysler (l’ultimo riconoscimento il 5 dicembre alla Public Library di New York, ospite d’onore del Business council for international understanding), ha di fronte un 2012 non facile. Problemi europei a parte, negli Usa la 500 è chiamata alla prova del nove dopo un 2011 deludente. E se il riscatto non dovesse arrivare?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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