nostro inviato a Torino
Nel primo trimestre del 2007 Fiat batte in scioltezza le previsioni degli analisti. Le valutazioni delle principali banche daffari, raccolte nei giorni scorsi dallagenzia Radiocor, parlavano di un utile netto di 250 milioni e i milioni sono stati invece 376 (contro i 151 del primo trimestre del 2006); il risultato dellattività ordinaria era previsto a 475 milioni ed è stato di 595 (323 un anno fa); per il settore Auto si parlava di un risultato pari a 120 milioni e si è raggiunta quota 222 (quadruplicata rispetto ai 49 di gennaio-marzo 2006).
Insomma, la marcia del gruppo di Torino prosegue allapparenza senza troppi problemi: per il nono trimestre consecutivo il Lingotto batte le performance dellanno precedente. E la nuova parola dordine del duo di vertice, il presidente Luca Cordero di Montezemolo e lamministratore delegato Sergio Marchionne, è ora diventata quella della «stabilità di crescita strutturale». In pratica, come aveva anticipato Marchionne un paio di mesi fa, il 2007 sembra destinato a essere un nuovo anno di svolta: archiviato con il 2006 il vero e proprio risanamento, il problema diventa ora quello di sostenere la crescita.
Il messaggio e i numeri sono, come ovvio, piaciuti alla Borsa. La soglia di prezzo dei 20 euro, raggiunta nuovamente intorno a metà aprile, sembra già destinata a essere rapidamente superata: ieri, dopo la diffusione dei primi dati il titolo ha subito accelerato per raggiungere un massimo di 20,90 per chiudere a 20,79 con un rialzo dell1,51%. Uno sprint non da poco, visto che gli ultimi obiettivi di prezzo fissati dagli analisti puntano verso i 25 euro, e che il titolo ha già guadagnato il 43% da inizio danno.
Quanto alla scomposizione dei risultati, tutti i settori danno un contributo positivo, con leccezione di Comau, ancora in negativo nel trimestre (ma dovrebbe essere lultimo). Le macchine agricole di Cnh vedono i ricavi in crescita dell1,5%, una cifra che salirebbe al 10,6% se non si tenesse conto della svalutazione del dollaro. Il fatturato di Iveco sale addirittura del 20%, segnando, dice il gruppo torinese, il miglior trimestre da sempre. Il giro daffari del settore Auto è cresciuto del 11,2%. Note positive anche dallindebitamento industriale, sceso al di sotto di 1,3 miliardi di euro, con un miglioramento di circa 500 milioni rispetto a fine 2006. A fine anno dovrebbe scendere sotto il miliardo. La cifra è stata aggiornata al ribasso mentre rimangono confermati gli altri obiettivi del Gruppo per il 2007 (tra laltro lutile tra 1,6 e 1,8 miliardi) «al livello più alto dei range prima indicati», dice lazienda. Sempre entro fine anno potrebbe arrivare il miglioramento del giudizio da parte delle agenzie di rating. A Fiat mancano ancora due gradini per arrivare al livello «investment grade», quello dei migliori debitori. Il salto potrebbe avere un impatto significativo sul costo del debito.
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