E dire che sembravano una comitiva di amici in gita premio: due giorni a Valencia, 28 e 29 ottobre duemilaesei, due giorni a tifare Valentino Rossi con il mondiale già in tasca. Gli sarebbe bastato disputare una gara delle sue e arrivare tra i primi, tenendo d’occhio Hayden, per vincere il settimo titolo; invece, per il campione arrivò quella caduta e addio gloria ed applausi.
E dire che parevano una comitiva di amici mogi mogi e rattristati, Lapo Elkann e i due-tre al suo seguito quando scesero dall’aereo a Malpensa. «Che rabbia, non trovi? Non sei triste in un giorno così, con Valentino a terra, con il mondiale che pareva riacciuffato e invece è svanito all’ultimo momento? Io sono molto giù...» confidò Lapo tra un caffè, una brioche e un succo di frutta. «Per questo ho deciso di scrivere una lettera d’incoraggiamento a Vale». E così fece. Sembrava un piccolo gruppo di tifosi doc e vip, invece Lapo Elkann, il rampollo di casa Agnelli, tornava dalla Spagna dopo aver avuto il primo, vero, contatto con i vertici Yamaha del team di Valentino Rossi. Non solo tifo, dunque, ma anche affari. Una lunga e amabile chiacchierata con Lin Jarvis, gran capo dello squadrone giapponese e il suo braccio destro italiano, il team manager Davide Brivio. Ad accompagnarlo nella trattativa c’era anche l’allora responsabile delle Attività sportive Fiat, Matilde Tomagnini, grande amica di Jarvis e grande conoscitrice del motomondo e di Rossi. All’ordine del giorno un progetto ambizioso e curioso al tempo stesso: mettere il marchio Fiat sulle carene della Yamaha di Vale, mandando in pista e in giro per il mondo una moto tappezzata con le scritte affascinanti e un po’ retrò della Fabbrica Italiana Automobili Torino. Quello stesso acronimo finito in soffitta e che proprio Lapo ebbe, anni fa, l’intuizione di trasformare in logo esclusivo su felpe e giubbotti.
La trattativa è ormai arrivata alla fase cruciale. Entro fine settimana, al massimo all’inizio della prossima, le parti dovranno firmare o comunicare che è stato tanto bello ma che non se ne farà nulla. Il team avrebbe chiesto un supporto finanziario di circa 10 milioni di euro a stagione e l’assicurazione che l’esposizione del marchio Yamaha non venga ridotta al minimo. Dalla sua, la Fiat punta invece a tappezzare il più possibile la moto e a un sensibile ribasso della richiesta su base biennale (12-15 milioni e non 20). Vuole inoltre rassicurazioni circa la permanenza, anche nel 2008, di Valentino nel team Yamaha. Ma Vale ridiscuterà il rinnovo solo in estate.
Se la Fiat e con essa Lapo Elkann puntano a una sponsorizzazione che darebbe un ulteriore impulso alla nuova immagine della Casa, la Yamaha, dopo essere stata improvvisamente abbandonata dal munifico tabaccaio giallo e blu è tutt’altro che preoccupata. Anzi, nelle ultime settimane, sia in Giappone che in Europa, è cresciuto il partito di coloro che vedono di buon occhio la rinuncia allo sponsor principale. Eventualità che garantirebbe l’esposizione totale del marchio Yamaha e dei colori storici della Casa: bianco e rosso. «In fondo corriamo per vendere moto, per cui far vedere il marchio è molto importante» spiegano i diretti interessati.
Dunque, si vedrà. L’intesa è vicina ma non certa, mentre certo è l’interesse della Fiat per le sponsorizzazioni che facciano breccia tra le nuove generazioni.
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