Fidel Castro: «Obama scongiuri l’olocausto nucleare»

Lo storico leader cubano Fidel Castro è stato accolto ieri con un grande applauso e standing ovation al suo ingresso assieme al fratello Raul al Parlamento dell’Avana, in quella che è la sua prima apparizione a un evento politico pubblico a quattro anni dalla misteriosa malattia che lo ha colpito. La riunione del Parlamento, che solitamente avviene due volte l’anno, si tiene su richiesta dello stesso presidente Castro.
Il Parlamento, che a Cuba è un organo puramente formale e conta 610 deputati, ha discusso anche di questioni internazionali come una possibile guerra nucleare nel medio oriente che secondo Castro potrebbe essere provocato dagli Stati Uniti.
Fidel Castro, che il 13 agosto compie 84 anni e ha ceduto tutte le responsabilità di governo al fratello Raul nel 2006 a causa del suo stato di salute, negli ultimi tempi ha aumentato le sue apparizioni pubbliche, commentando inoltre varie questioni internazionali.
Per Fidel Castro Barack Obama ha un «vantaggio» rispetto a uno dei suoi predecessori alla Casa Bianca, Richard Nixon: «Non è un cinico». «Il vantaggio di Obama - ha detto il comandante intervenendo nella sessione straordinaria del Parlamento cubano - è che lui non è un Nixon. Nixon era un cinico». Secondo Castro, «tra i presidenti americani molti sono stati cinici, altri sono stati ignoranti. Reagan, ad esempio, era un totale ignorante. Ma negli Usa ci sono stati presidenti come Carter che era una persona decente e come Roosevelt che non avrebbe lanciato le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.» Nel breve discorso di apertura della sessione straordinaria del Parlamento di ieri, richiesta dallo stesso «lider maximo» per discutere del rischio di una apocalisse atomica, Fidel Castro ha parlato del pericolo di una guerra nucleare se gli Stati Uniti attaccheranno l’Iran o la Corea del Nord.
In caso di guerra, ha spiegato Castro, indossando la divisa militare d’ordinanza, «l’ordine attuale del pianeta crollerà immediatamente», ribadendo che il presidente americano Barack Obama è «colui che dovrà dare l’ordine» per iniziare l’attacco: «In quell’istante avrà ordinato la morte istantanea di milioni di persone».

«Un uomo dovrà prendere la decisione da solo: il presidente degli Stati Uniti e per le tante cose che ha da fare, lui non se ne è ancora reso conto».
Al termine del discorso, durato quindici minuti, l’intera aula ha tributato una nuova ovazione a Fidel Castro, che poi ha seguito gli interventi pronunciati dai deputati.

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