Fido abbaia e i vicini s’infuriano: in città è record di cause

C’è la tartaruga che con il suo picchiettio sul parquet mette a repentaglio i nervi della vicina di sotto. Il cane che abbaia a mezzanotte e quello che usa «abusivamente» l’ascensore del condominio. E poi: il gatto che ha rovinato i fiori dell’aiuola e il canarino che canta a squarciagola appena albeggia. Animali amici-nemici. Il confine è labile: dipende da quale parte di pianerottolo, o di piano, si abita. Ma un dato è certo: in Lombardia ogni giorno di ciascuna settimana, di ogni mese, di tutto l'anno ci sono 15 litigi tra vicini per colpa degli animali domestici. La maggior parte approdano a una conciliazione, ma un buon 20 per cento si incammina per le tortuose strade della giustizia.
Nel 2009 sono state 37mila le segnalazioni in tutta Italia arrivate allo Sportello Animali relative a richieste di consulenza e conciliazione. Un incremento considerevole, se si considera che nel 2008 sono state 26mila. E in questo panorama la Lombardia ha ottenuto il non proprio ragguardevole primato di regione più litigiosa della Penisola. Lo scorso anno l’Associazione italiana difesa animali (Aidaa) nelle sedi lombarde ha raccolto ben 5.826 segnalazioni, 15 al giorno. A far la parte dei leoni i cani: 3.409 discussioni riguardavano proprio il migliore amico dell'uomo, a seguire i gatti con 1.877 casi, mentre altri 540 contenziosi riguardavano altri animali domestici, il più delle volte volatili. Milano, città generosa in fatto di adozioni animali, non è stata parca neppure in fatto di liti: 1.068 in un anno delle quali 754 per i cani, 266 per i gatti e 48 per i volatili, piccioni in testa.
«Sono cinque anni che ci occupiamo di tutela degli animali a livello legale - spiega Lorenzo Croce, presidente nazionale di Aidaa -. Abbiamo istituito 36 tribunali ai quali vanno aggiunti quattro sportelli on line per consulenze gratuite».
Nonostante i tentativi di conciliazione lo scorso anno 300 casi hanno raggiunto gli uffici del giudice di pace e ben 500 sono state le cause depositate in procura. Lungaggini e costi (3-4mila euro per una causa) dunque non hanno scoraggiato le liti per gli animali domestici.
«In tribunale arriva il disturbo provocato dall’abbaiare durante le ore di riposo e in quelle notturne, le questioni legate all’uso di ascensori e spazi condominiali, i reclami relativi a escrementi lasciati nei giardini o la presenza di colonie feline (tutelate dalla legge 281 del ’91)» dice Lorenzo Croce.

Soluzioni? «Basterebbe - continua - da una parte un po’ di tolleranza e dall’altra un po’ di disciplina, in quanto sarebbe buona cosa che i proprietari degli animali rispettassero di più le regole, come non far sporcare nei luoghi dove magari giocano i bambini o portassero con loro guinzaglio e museruola».

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