Quarantotto ore decisive per i vertici della Fiera. Domani a mezzogiorno si riunisce l’assemblea della Fondazione per nominare i membri del consiglio d’amministrazione di Fiera spa. In pole position è l’attuale presidente, Michele Perini, che gode del favore generale, incluso il sostegno degli imprenditori lombardi e il gradimento del sindaco, Letizia Moratti, e solo un altro candidato molto forte potrebbe riuscire a scalzarlo. Le nomine della Fondazione, invece, saranno fatte tra sei mesi e la candidatura più accreditata resta quella del senatore azzurro Giampiero Cantoni, che arriva dal mondo dell’imprenditoria.
Dopo le richieste della Confindustria, che caldeggiano un imprenditore per la presidenza di Fiera spa, è stata la stessa Diana Bracco, lanciata dalle voci nella corsa dall’Expo alla Fiera, a dire di non avere intenzione di fare lo sgambetto a Perini, che è il suo candidato. Sia Sergio Dompé che Mario Resca, lusingati dall’essere stati nominati, resterebbero però volentieri ai loro attuali posti.
Il colpo di scena potrebbe arrivare dal presidente della Regione, Roberto Formigoni, che parla di «nomi sorprendenti». Ma in discussione è l’intero cda, incluso il ruolo di amministratore delegato, e così le sorprese alla fine potrebbero limitarsi agli altri membri (nove, di cui tre di nomina dei privati e sei degli enti pubblici). Al momento nel consiglio d’amministrazione manca un rappresentante della Lega e questo sembra il principale problema all’ordine del giorno.
Le questioni milanesi saranno probabilmente discusse questa sera a Arcore con Silvio Berlusconi, dove saranno sciolti gli ultimi nodi che riguardano le candidature alle elezioni provinciali. Il Carroccio non ha ancora tolto l’assedio a Brescia, dove il Pdl propone Giuseppe Romele, e nei giorni passati il partito di Bossi ha più volte fatto ventilare la possibilità di presentare un proprio candidato. Qualche fibrillazione della Lega è ancora in atto, anche a livello nazionale, e così è difficile dare per definitivamente chiusa la partita.
A breve, forse già mercoledì, saranno stabiliti i nomi dei coordinatori regionali, incluso ovviamente colui che guiderà il partito in Lombardia, regione strategica nella geografia del Popolo della libertà.
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