Manila - Prima l'ultimatum. Poi l'azione. Quindi la resa. Le autorità filippine hanno lanciato un ultimatum ai soldati ribelli asserragliati nell'hotel di Manila. Ultimatum respinto e blocco di circa 200 persone (clienti, giornalisti e addetti a lavori) nella hall dell'albergo. Allora si sono mosse le forze speciali. Soldati e poliziotti dotati di armi automatiche e candelotti lacrimogeni danno l'assalto all'albergo di Manila dove da sei ore era asserragliato un gruppo di soldati ribelli. Poco dopo i soldati all'interno annunciano la resa. Mentre la polizia filippina in tenuta antisommossa ha fatto irruzione nell’hotel dopo aver sfondato l’ingresso dell’albergo con un blindato, i militari ribelli che si erano asserragliati al terzo piano tenendo una conferenza stampa.
In arresto I soldati ribelli filippini e molti civili sono stati arrestati. I ribelli, con le mani dietro la nuca in segno di resa, sono stati scortati nella hall dell’albergo da soldati armati pesantemente. Alle 15 locali - le 8 italiane - era scaduto un ultimatum delle autorità filippine che imponeva agli ammutinati di arrendersi. Poco dopo era scattato l’assalto delle forze di sicurezza.
Ribelli asserragliati Il gruppo di soldati ribelli filippini asserragliati nel lussuoso hotel Peninsula di Manila stamattina, dopo essere usciti in massa dall’aula di tribunale dove alcuni di loro venivano processati con l’accusa di aver preso parte a un fallito colpo di stato nel 2003. Appoggiati da un ex vicepresidente e da un vescovo, secondo la Reuters, hanno esortato la popolazione a unirsi a loro, ma senza successo, ha lanciato un appello all'esercito affinché non sostenga più la presidente Gloria Arroyo. "Noi chiediamo all'esercito di non sostenere più la signora Arroyo - ha detto il generale di brigata Denilo Lim - per mettere fine all'occupazione della presidenza che è contraria alla Costituzione e quindi illegale".
"Arroyo corrotta: accuse su Internet" I militari ribelli hanno aperto un sito internet per incitare la gente a rovesciare il governo della presidente Gloria Macapagal Arroyo. Nel sito www.sundalo.bravehost.com vengono giustificate le azioni del gruppo ribelle di cui fa parte anche Antonio Trillanes, che è rimasto in carcere nonostante la vittoria al senato nelle elezioni dello scorso maggio.
Il gruppo di ribelli era a processo perchè accusato di un fallito ammutinamento contro la Arroyo nel 2003 e del fallito complotto nel febbraio 2006. Accusando la presidente di «crimini contro il popolo filippino» il gruppo afferma sul sito che con l’amministrazione Arroyo accusata di corruzione nel Paese è in atto «una crisi dalle proporzioni estreme».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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