Varsavia 1979: per il primo viaggio di Karol Wojtyla in Polonia dopo l'ascesa al soglio pontificio, il regime comunista aveva predisposto, tra le varie attività di «disinformatjia», anche un film documentario «nel quale lo si dipingeva come un uomo coinvolto in un affare sentimentale con una donna squilibrata». Lo ha rivelato il regista polacco Krzysztof Zanussi, intervenuto al convegno dedicato alla figura e al messaggio di Giovanni Paolo II ad un anno dalla sua scomparsa, organizzato dalla Rai, dalla Pontificia Università Gregoriana e dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. L'autore polacco ha riferito come, in occasione di quel primo viaggio nella sua terra da Vescovo della Chiesa di Roma, Wojtyla fosse visto dal regime come un vero pericolo da arginare ad ogni costo.
«Sapevamo tutti che era pronto un documentario, preparato dai servizi segreti, allo scopo di presentare il Pontefice come una figura inaccettabile. Quel documentario - ha aggiunto Zanussi - doveva presentarlo come un uomo che aveva anche un affare amoroso. Nell'epoca comunista, nei momenti critici, si preparavano documentari finti, girando addirittura scene di massa totalmente inventate».
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