Cultura e Spettacoli

Il finale col perdono cristiano fa arrabbiare gli americani

New YorkIl medico Jack Shephard è riuscito a salvare l’isola di Lost e il sipario sulla serie cult della rete televisiva Abc è calato domenica sera dopo un’appassionante maratona televisiva di cinque ore. Dopo cinque anni e 8 mesi di puntate cominciate il giorno in cui il volo 815 della Oceanic, in rotta tra Sidney e Los Angeles, era precipitato su un’isola, i sopravvissuti hanno salutato il pubblico senza però risolvere molti misteri. Il loro canto del cigno ha inchiodato davanti alla tv il 9 per cento dei telespettatori americani: poco rispetto ai finali dei telefilm Usa, come quella ad esempio di Casalinghe disperate, ma pur sempre un’incredibile impennata del 67 per cento rispetto al finale della stagione 2009. Ma l’addio di Lost, che ha sempre avuto la sua fedelissima nicchia di fan - affascinati dal contenuto ad altissima percentuale di filosofia ed enigmi - sembra per lo più aver deluso.
La scena che più ha appassionato i seguaci americani si è svolta quando Jack, Desmond e Flocke sono entrati nella caverna nel cuore dell’isola, dove Desmond ha spostato un masso dalla fonte che emetteva la luce misteriosa, che improvvisamente si è spenta, causando un terremoto. Ma neppure gli incredibili effetti speciali sono bastati a soddisfare gli americani: a molti il copione non è piaciuto e ha fatto litigare milioni di losties, il soprannome di chi fin dalla prima puntata aveva cercato di risolvere le migliaia di enigmi offerti dal serial.
Purtroppo per loro nella puntata, interrotta dal numero record di ben 107 spot pubblicitari - venduti dalla Abc all’incredibile prezzo di 900mila dollari per 30 secondi contro i 203mila delle prime puntate dell’ultima stagione - gran parte degli interrogativi della serie sono rimasti irrisolti, lasciando molti insoddisfatti delle ultime immagini. Che hanno riportato il pubblico all’inizio, con un primo piano dell’occhio di Jack, steso sulla spiaggia dopo avere salvato l’isola dal tentativo del perfido Uomo in Nero di farla inabissare.
L’ultima puntata (in lingua originale) è stata trasmessa in sette Paesi (Canada, Inghilterra, Spagna, Portogallo, Israele, Turchia) ed è stata trasmessa in Italia su Fox e Cubovision, alla stessa ora della West Coast americana. E in attesa degli ultimi due episodi in italiano, in onda il 31 maggio alle 22, su blog e social network si scatenano i commenti e anche in Italia si litiga. Dopotutto Lost è il serial più discusso sui blog di mezzo mondo e la battaglia dei commenti probabilmente continuerà per mesi.
«Ci hanno derubato», è stato il commento di un gruppo di fan riuniti a Los Angeles per uno dei molti party organizzati in onore della serie cult. E c’è chi crede che quel finale troncato preluda a una ripresa, tra un po’. Al contrario di molti serial, che verso la fine si fanno più pessimisti, Lost ha infatti dato l’addio (o l’arrivederci) col messaggio del perdono. Tant’è vero che molti critici - come quello del settimanale Entertainment weekly, a cui l’ultima puntata non è piaciuta - l’hanno definito un finale cristiano. «L’acqua della fonte magica - ha scritto - è stata offerta a Jack con tutta la fanfara di una comunione e di un’ultima cena».
Morendo, Jack lascia l’isola, che per molti aficionados ha sempre rappresentato una sorta di purgatorio dove alla fine il bene ha vinto sul male, in mano a Hurley.

Mentre Christian Shepard, risolvendo uno degli enigmi della sceneggiatura, ha detto al figlio Jack che lo spirito dei personaggi dell’isola, dopo la morte, sarebbe asceso verso il paradiso, abbandonando dolori e angosce.

Commenti