La Finanza dichiara guerra a chi fa il doppio lavoro

Nel mirino della Guardia di finanza ora ci sono i doppiolavoristi, quelli che arrotondano con lavoro in nero. Le Fiamme Gialle hanno scovato dipendenti pubblici che arrotondavano lo stipendio facendo i camerieri la sera, ma anche i panettieri fuori orario. Secondo quanto emerge dalla Relazione sullo stato della pubblica amministrazione relativa al 2008 e trasmessa in questi giorni alle Camere dal ministro, Renato Brunetta, c’è stata una intensificazione della lotta alle violazioni della legge sulle incompatibilità.
Il nucleo di finanzieri che lavora presso l’ispettorato del ministero ha più che raddoppiato le indagini. I controlli svolti sono stati 900, la metà si è conclusa con la scoperta di un’alta percentuale di attività non autorizzata: il 74,5%. L’importo delle sanzioni versato all’Agenzia delle Entrate dai committenti, cioè i datori del secondo lavoro, è stato complessivamente di 23.743.200,09 euro, ben dieci volte superiore rispetto a quello verbalizzato l’anno precedente. E un’impennata si registra anche per le somme indebitamente percepite dai dipendenti e che, recuperate dalle amministrazioni di appartenenza, sono andate a rimpinguare i fondi di produttività: 8.544.348,78 euro rispetto al milione e mezzo circa del 2007. L’operazione trasparenza avviata dal ministro su stipendi e consulenze, dunque, ha riguardato anche il fenomeno del doppio lavoro, che talvolta può essere collegato a quello dell’assenteismo. Da qui il forte potenziamento previsto dalla riforma Brunetta dell’attività dell’ispettorato del ministero della Funzione Pubblica. Il quale potrà avvalersi per ogni tipo di controllo amministrativo-contabile della Guardia di finanza, fino ad oggi impegnata esclusivamente per accertamenti sul doppio lavoro.
Il dipendente pubblico non può svolgere un altro lavoro subordinato o autonomo se non autorizzato. Il via libera dall’ufficio dove è impiegato è condizionato a due precise circostanze: che non si incorra nelle incompatibilità previste dalla legge, e non ci sia conflitto d’interessi. Nei casi di violazione più grave è previsto anche il licenziamento. Naturalmente, sono escluse le attività svolte gratuitamente presso associazioni di volontariato.
Diversi, quindi, gli identikit del doppiolavorista non autorizzato: si va dal lavoratore con bassa qualifica che per arrotondare lo stipendio, come si è visto, la sera o durante il weekend fa il cameriere. In questo caso, il lavoro sarebbe anche compatibile, ma se non chiede l’autorizzazione - per pudore o perché lo fa in nero - è perseguibile. Tra i livelli più elevati troviamo dirigenti che assumono incarichi presso società private o in consigli d’amministrazione.

A far scattare gli accertamenti dell’ispettorato la sollecitazione dalle amministrazioni stesse. Ma anche le indagini tributarie condotte dalle Fiamme Gialle: è il caso dello statale trovato all’alba in un forno a fare il pane.

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