Finanza sostenibile

Il Wwf denuncia: “La tassonomia della Commissione Ue inquina la finanza sostenibile”

Gli ambientalisti invitano il Parlamento Ue a respingere la proposta della Commissione: “Nucleare e gas sono da bocciare”

Il Wwf denuncia: “La tassonomia della Commissione Ue inquina la finanza sostenibile”

“La nuova tassonomia della Commissione europea inquina la finanza sostenibile e deve essere respinta dal Parlamento”. Il Wwf entra a gamba tesa nel dibattito su finanza e transizione ecologica ed invita i deputati dell’aula di Strasburgo a respingere l’atto delegato recentemente licenziato dall’esecutivo comunitario. Il documento sulla “nuova tassonomia” ha infatti ritenuto compatibili con la salvaguardia dell’ambiente gli investimenti che i Paesi dell’Unione riserveranno al comparto nucleare e al settore del gas naturale. Lo sfruttamento dell’atomo è stato considerato meno dannoso della produzione di energia elettrica attraverso i combustibili fossili: una scelta che dovrebbe favorire anche l’accompagnamento delle diverse economie del Vecchio Continente attraverso la delicata fase della transizione ecologica. La stessa logica ha guidato la promozione del gas: materia prima fondamentale per economie come quella italiana e ritenuta meno pericolosa del petrolio.

La scelta dei vertici comunitari avrà una conseguenza diretta anche sulle tendenze dei mercati finanziari. I grandi player dell’economia potranno infatti considerare compatibili con la salvaguardia delle risorse naturali le eventuali attività connesse con l’industria nucleare. Una situazione che finirà per premiare i Paesi in cui da sempre si è puntato sull’uranio per alimentare le industrie e le abitazioni: su tutti la Francia. I cugini transalpini non sono stati i soli a spingere per i reattori. Il documento diffuso dal Wwf spiega elenca i vari alleati: Polonia, Ungheria, Svezia, Finlandia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Slovenia. Stati che hanno deciso di tingere di verde anche questo tipo di industrie. Un gioco di alleanze che ha impattato sulla scelta relativa al gas. Il Wwf è chiaro: “La Germania sostiene l’inclusione del gas, ma si oppone al nucleare. L’Italia ha fatto il Ponzio Pilato sul nucleare, non potendo appoggiarlo anche alla luce della fortissima espressione della volontà popolare, ma ha sostenuto addirittura un ulteriore allargamento delle maglie a favore del gas”. Gli ambientalisti promuovono solo la Spagna, che ha scelto di non sostenere né l’energia nucleare né lo sfruttamento del gas naturale.

La guerra diplomatica in corso a Bruxelles e Strasburgo finirà per condizionare anche le condotte e le aspettative dei mercati. Da una parte ci saranno aziende che mostreranno di aver agito rispettando la nuova tassonomia comunitaria, dall’altra realtà finanziarie desiderose di spingersi verso investimenti destinati all’utilizzo di fonti energetiche comunemente ritenute rinnovabili. A cavalcare questa visione alternativa non saranno solo nicchie del mercato. Un comunicato diffuso dal Wwf spiega che il dissenso verso la decisione dell’Ue si tradurrà in atti concreti: “Molti investitori e banche hanno già chiarito di non sostenere una tassonomia che sia greenwashed un sistema che è stato esplicitamente progettato per identificare le attività economiche verdi in modo chiaro e trasparente per gli investitori”. Le voci contrarie registrate sarebbero capaci di influenzare i mercati. A schierarsi sono state alcune società finanziarie tedesche e gli amministratori dei fondi pensione dei Paesi Bassi. Le critiche si sono concentrate sulle contraddizioni favorite dalla nuova politica europea. Una strategia che potrebbe aprire una spaccatura tra le varie anime dei mercati finanziari.

Caos che finiribbe per allontanare proprio la ricerca della chiarezza verso la comunità di investitori ricercata dal regolamentore comunitario.

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