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Finanziaria, questionari spediti a casa per stanare evasori e lavoratori in nero
Storace: «I fondi per la sanità passano da 90 a 93 miliardi, non cè alcun taglio»
Storace: «I fondi per la sanità passano da 90 a 93 miliardi, non cè alcun taglio»
Gian Battista Bozzo
da Roma
Questanno la sanità costa 90 miliardi di euro. Nel 2006 potrebbe costare 93 miliardi, in luogo dei 95 e mezzo dellincremento tendenziale: è un taglio o un aumento di spesa? Ruota intorno a questa domanda la polemica fra governo e Regioni, innescata dalla bozza di finanziaria presentata giovedì da Domenico Siniscalco ai partiti di maggioranza. Perché è vero che esiste lipotesi di risparmiare rispetto allaumento di spesa previsto a legislazione invariata, ma è anche vero che le risorse per la sanità aumentano di tre miliardi di euro.
Francesco Storace accetta la seconda versione: «I soldi per la sanità vengono aumentati, non diminuiti - dice il ministro della Salute al termine di un incontro con Siniscalco -: ora vedremo quanto si può avere di più». E Gianni Alemanno conferma che An è favorevole a un contenimento sullaumento tendenziale di spesa, ma contraria a tagli effettivi. La questione sarà affrontata col ministro dellEconomia a metà della prossima settimana. Intanto, però, i presidenti delle Regioni e i sindaci si agitano per lipotesi di tagli ai loro trasferimenti, per tre miliardi complessivi: il leader dei governatori, Vasco Errani, parla di «situazione gravissima», e chiede un «incontro urgentissimo» al governo. La convocazione, risponde il ministro Enrico La Loggia, arriverà nei prossimi giorni.
Malumori degli enti locali a parte, il ministro dellEconomia deve affrontare, con risorse limitate, le numerosissime richieste dei colleghi di governo: nellincontro con Alleanza nazionale, Siniscalco si è sentito dire che «cè poco per lo sviluppo, e niente per la famiglia». Sulla famiglia potrebbe insistere anche lUdc. Per il momento, la bozza Siniscalco prevede un bonus da 100 euro per i due milioni di nuclei familiari più poveri, come indennizzo per i maggiori costi di carburante e riscaldamento. Il ministro delle Attività produttive Claudio Scajola sollecita il rifinanziamento (350 milioni) dei fondi per gli incentivi alle imprese. E Alemanno annuncia, inoltre, che la finanziaria conterrà misure di riforma della previdenza agricola.
Un capitolo importante della finanziaria 2006 riguarda la lotta allevasione e allelusione fiscale: complessivamente dovrebbe portare maggiori entrate per 4 miliardi e 350 milioni di euro. Cifra importante, che nelle intenzioni del ministro potrebbe essere raggiunta anche con la collaborazione dei Comuni. Una delle ipotesi sul tappeto è linvio di questionari postali ad alcune, selezionate, categorie di cittadini. Per esempio, agli studenti universitari fuori sede verrebbe chiesto se il loro contratto daffitto è registrato, per combattere le pigioni in nero. Ai giovani sposi verrebbe domandato chi ha organizzato il ricevimento, e se è stata emessa regolare fattura o ricevuta fiscale. Lo stesso potrebbe valere per le ripetizioni. Chi non risponde paga una multa fino a duemila euro. Ma sarà davvero una strada praticabile, o troppo complicata? Il responsabile fisco di An, Maurizio Leo, propone invece un concordato preventivo di massa che porterebbe un gettito «significativo».
Ieri, Siniscalco ha parlato a lungo col premier Berlusconi dei contenuti della manovra 2006. In via XX Settembre, sede del ministero dellEconomia, si lavora a pieno ritmo per avere una base di articolato per i primi giorni della settimana prossima. Articolato in cui non si scorge, per ora, traccia dellannunciata riduzione del 10% degli stipendi dei parlamentari.
La messa a punto della manovra andrà avanti sino allultimo momento, cioè fine settembre. «Aspettiamo le cifre definitive - commenta dal seminario clintoniano di New York, Romano Prodi - ma la prima bozza sembra non promettere bene». Il segretario della Cgil Guglielmo Epifani parla di misure non coperte per almeno 7 miliardi. «Mi farò mandare il testo dai sindacati, dato che non lho ancora visto», ironizza il ministro del Welfare Roberto Maroni.
da Roma
Questanno la sanità costa 90 miliardi di euro. Nel 2006 potrebbe costare 93 miliardi, in luogo dei 95 e mezzo dellincremento tendenziale: è un taglio o un aumento di spesa? Ruota intorno a questa domanda la polemica fra governo e Regioni, innescata dalla bozza di finanziaria presentata giovedì da Domenico Siniscalco ai partiti di maggioranza. Perché è vero che esiste lipotesi di risparmiare rispetto allaumento di spesa previsto a legislazione invariata, ma è anche vero che le risorse per la sanità aumentano di tre miliardi di euro.
Francesco Storace accetta la seconda versione: «I soldi per la sanità vengono aumentati, non diminuiti - dice il ministro della Salute al termine di un incontro con Siniscalco -: ora vedremo quanto si può avere di più». E Gianni Alemanno conferma che An è favorevole a un contenimento sullaumento tendenziale di spesa, ma contraria a tagli effettivi. La questione sarà affrontata col ministro dellEconomia a metà della prossima settimana. Intanto, però, i presidenti delle Regioni e i sindaci si agitano per lipotesi di tagli ai loro trasferimenti, per tre miliardi complessivi: il leader dei governatori, Vasco Errani, parla di «situazione gravissima», e chiede un «incontro urgentissimo» al governo. La convocazione, risponde il ministro Enrico La Loggia, arriverà nei prossimi giorni.
Malumori degli enti locali a parte, il ministro dellEconomia deve affrontare, con risorse limitate, le numerosissime richieste dei colleghi di governo: nellincontro con Alleanza nazionale, Siniscalco si è sentito dire che «cè poco per lo sviluppo, e niente per la famiglia». Sulla famiglia potrebbe insistere anche lUdc. Per il momento, la bozza Siniscalco prevede un bonus da 100 euro per i due milioni di nuclei familiari più poveri, come indennizzo per i maggiori costi di carburante e riscaldamento. Il ministro delle Attività produttive Claudio Scajola sollecita il rifinanziamento (350 milioni) dei fondi per gli incentivi alle imprese. E Alemanno annuncia, inoltre, che la finanziaria conterrà misure di riforma della previdenza agricola.
Un capitolo importante della finanziaria 2006 riguarda la lotta allevasione e allelusione fiscale: complessivamente dovrebbe portare maggiori entrate per 4 miliardi e 350 milioni di euro. Cifra importante, che nelle intenzioni del ministro potrebbe essere raggiunta anche con la collaborazione dei Comuni. Una delle ipotesi sul tappeto è linvio di questionari postali ad alcune, selezionate, categorie di cittadini. Per esempio, agli studenti universitari fuori sede verrebbe chiesto se il loro contratto daffitto è registrato, per combattere le pigioni in nero. Ai giovani sposi verrebbe domandato chi ha organizzato il ricevimento, e se è stata emessa regolare fattura o ricevuta fiscale. Lo stesso potrebbe valere per le ripetizioni. Chi non risponde paga una multa fino a duemila euro. Ma sarà davvero una strada praticabile, o troppo complicata? Il responsabile fisco di An, Maurizio Leo, propone invece un concordato preventivo di massa che porterebbe un gettito «significativo».
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