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Fini: "Servono meno tasse, non bandiere verdi" Bossi: "Milioni pronti a battersi per la Padania"

Prosegue il duro botta e risposta tra il presidente della Camera e il leader del Carroccio. Fini: "Meno tasse, meno burocrazia, meno lacci e lacciuoli. Queste sono le esigenze reali del Nord. Non sventolare una bandiera verde". Ma il Senatùr ribatte: "Ha solo paura di noi"

Fini: "Servono meno tasse, non bandiere verdi" 
Bossi: "Milioni pronti a battersi per la Padania"

Milano - Non si placa la polemica tra Fini e Bossi, innescata lunedi dal presidente della Camera, che aveva lanciato un duro attacco al Carroccio ("La Padania non esiste"), aggiungendo poi che "la Lega mina la coesione nazionale". Il Senatur gli ha risposto stizzito dalle colonne di Repubblica: "Ha paura perché la Padania vota per noi". Ma Fini non ha mollato la presa: "Servono meno tasse non bandiere verdi". E il Senatùr ribatte: "Ha solo paura di noi, in dieci milioni sono pronti a battersi per la Padania".

Fini: meno tasse, non bandiere verdi "Perdere tempo a discutere di una cosa che non esiste (la Padania) ci mette fuori strada rispetto al problema vero: come permettere al motore economico dell’Italia di essere competitivo e vincente nell’economia globalizzata. E quindi meno tasse, meno burocrazia, meno lacci e lacciuoli. Queste sono le esigenze reali del Nord. Non sventolare una bandiera verde". Lo scrive il presidente della Camera sul sito di Generazione Italia rispondendo a una lettera di un giovane iscritto all’associazione.

Sfida nell'interesse dell'Italia "Se sul versante della legalità il governo sta facendo tanto, ma si tratta di una battaglia appena iniziata, sul secondo versante -sottolinea ancora Fini- dobbiamo fare molto di più, soprattutto se vogliamo rendere maggiormente produttiva anche l’altra metà del Paese, magari, perché no, ai livelli del lombardo-veneto. È in fondo questa la sfida che dobbiamo accettare". "Nell’interesse dell’Italia. Se poi, per conservare il primato (indiscusso) del Nord, per poter continuare a gridare contro Roma ladrona, per insistere con la favola della Padania, si vuole lasciare tutto cosi com’è, questo è un altro discorso. Ma non è il mio". "Infine, caro Stefano, tu mi chiedi di essere più presente al Nord. Accetto la sfida, insieme a tutti gli amici che credono nell’Italia, nel senso di appartenenza a una comunità nazionale, a un’idea di Nazione, a una storia antica, dolorosa ma affascinante", conclude Fini. 

Bossi: "Fini ha paura" "Dice che la Padania non esiste perché ne ha paura. È la parte del Paese che produce e paga le tasse e per questo vuole il cambiamento". Bossi bolla quelle di Fini come "parole senza senso da chi da noi non prende voti", poi aggiunge: "Lasciatelo parlare che la gente lo ascolta e capisce. Bisogna aver fiducia nella gente". Il senatur insiste con una certa ironia: "La Padania è talmente inesistente che a noi ha dato più voti che a tutti gli altri partiti. Prima di parlare basterebbe riflettere su questo e si eviterebbe di dire cose che non hanno nessun senso". Poi tuona: "Ci sono grosso modo 10 milioni di persone disposte a battersi per la Padania, vuol dire che la Padania esiste. Non c’è uno Stato padano, ma la Padania esiste". "Quella contro la Padania è una polemica che non fa bene alla salute di Fini, perchè è difficile che lui prenda i voti dalla nostra parte", continua Bossi che non intende ricevere il presidente della Camera quando sarà in viaggio al Nord. "Non vado ad accogliere uno che spara a zero contro di noi.

Ha le gambe e la capacità di prendere il treno da solo, faccia da solo".

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