Atto di sincerità: prima finisce questa «via crucis» e meglio è. Lo pensano i tifosi, lo sperano i giocatori, lo sognano in società. E proprio ora che le risorse stanno svanendo, che la squadra ha perso smalto e imprevedibilità, ci si mettono pure i cugini-aquilotti e crearci problemi e a toglierci il sonno. Fateci caso. Giusto il tempo di gioire per la «capocciata» di Panucci contro il Catania ed ecco arrivare lennesima delusione: il Palermo umilia la Lazio neo-coccardata e ci costringe ad unaltra settimana di passione. Già, perché la classifica parla chiaro: la Magica non ha ancora raggiunto alcun obiettivo. Il pass per lEuropa League è tuttaltro che in cassaforte e Totti e i suoi fratelli hanno solo due punti di vantaggio sui rosanero e tre sullUdinese. La corsa è aperta e non sono ammessi errori. Domenica la mia Roma, priva di De Rossi, busserà alle porte di un Milan che non può perdere quota e poi, superata la prova-San Siro, ospiterà il Torino che annaspa in acque malsane. Sono ore decisive, in campo e in società e questa potrebbe rivelarsi la settima giusta per alzare il sipario su progetti futuri e proposte allettanti.
Un motivo in più per stringere i denti e dare qualche certezza agli appassionati. Daltronde sarà pure unEuropa dalla quale si accede attraverso una «porta secondaria», ma di questi tempi è il caso di storcere il naso?fabrizioaspri@romanews.eu
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