Finisce l’era del blu assoluto Ora la giacca prende colore

FirenzeÈ il colore del terzo millennio, l'unico in grado di mettere tutti d'accordo, anche i pochissimi a cui non piace. Il blu viene infatti giudicato calmo, pacifico, distante e quasi neutro tanto che i grandi organismi internazionali tipo Onu, Unesco, Consiglio d'Europa e Unione Europea l'hanno scelto come simbolo di un comune impegno nel promuovere la pace e l'intesa dei popoli.
Raf Simons, talentuoso direttore artistico di Jil Sander, punta invece su un tipo di azzurro elettrico, vibrante, forse non facile ma certo affascinante per la sua sgargiante collezione maschile della prossima estate presentata ieri sera a Firenze nell'umidissimo giardino di Villa La Gamberaia come special event dell'edizione numero 78 di Pitti Immagine Uomo. «Mi sono ispirato alla natura nelle sue forme cromatiche più vivaci e spettacolari» dice il quarantunenne stilista nato a Gand, la città della cattedrale di San Bavone in cui sono conservate opere immortali dei fratelli Van Eyck e di Pierre Paul Rubens. I capi di Simons ricordano piuttosto le opere al neon di Dan Flavin nel caso dei meravigliosi pullover sottili come calze e con innumerevoli righe nelle stesse tonalità fluorescenti dei pesci tropicali, mentre davanti al trench in tecno taffettas viene spontaneo pensare al blu amato dall'artista francese Yves Klein.
Lo stilista preferisce parlare delle tinte naturali di certi fiori ma lui dice hibiscus e noi pensiamo piuttosto alle genziane per cui alla fine si rischia di dover chiamare i caschi blu per mettere d'accordo gli animi esacerbati anche dal nubifragio che si abbatte sul salone allagando lo stand di Cruciani e facendo cadere una pensilina nel punto esatto dove si comincia la visita al salone. Come se questo non bastasse la sfilata-evento di Haider Ackermann andata in scena l'altra sera a Palazzo Corsini è stata cosa francamente imbarazzante con i vestiti da donna che ricordavano troppo da vicino certi kimono di Gianfranco Ferrè mentre i modelli da uomo davano un'immagine a metà strada tra il vecchio fricchettone che ha urgente bisogno di una doccia e una versione molto povera di Johnny Depp.
Ben più elegante e accattivante l'uomo che Isaia veste con tutti i colori del mare pensando allo stile del transatlantico Andrea Doria. Visto che la nave è affondata nel 1953, Gianluca Isaia da bravo napoletano ha subito pensato a una bella scaramanzia: un cornetto scaccia guai dentro la giacca venduta con il libro dei sogni altrimenti detto «La smorfia» per giocare al lotto. Bellissime le giacche in lino blu royal doppio petto eppure attillate: una nuova linea più sexy per l'abito più formale. «Noi facciamo le stesse cose che si facevano 50 anni fa», dicono invece da Scuderi, marchio romano che ha industrializzato il lavoro del sarto con risultati davvero speciali perché le giacche intelate in pelo di cammello pesano la metà, praticamente un soffio. Anche qui domina la tinta che accomuna mare e cielo e che gli esperti di marketing definiscono ideale per le vendite. Lo spiega molto bene Michel Pastoreau titolare della cattedra di Storia del Simbolismo in Occidente alla Sorbona e direttore dell'Ecole Pratique di Parigi che nel suo bellissimo libro Blu-Storia di un colore (Ed. Ponte alle Grazie, 213 pagg. 25 Euro) scrive «La parola stessa fa vendere» elencando decine di oggetti, imprese o luoghi definiti «blu» anche se non hanno alcun rapporto con questa tinta. «Noi abbiamo pensato soprattutto a fare bene il nostro lavoro» dicono nello stand di Della Ciana, marchio umbro specializzato in cashmere e dintorni: le maglie più raffinate che si possano immaginare. Indimenticabili i pullover reversibili azzurro cobalto da una parte, verde petrolio dall'altra, leggerissime e con un fantastico aspetto vintage ottenuto grazie a un lavaggio chimico sul prezioso filato. «Noi umbri facciamo maglieria fin dai tempi del papà di San Francesco», spiegano i titolari del marchio ricordando che Bernardone d'Assisi apparteneva alla contrada dei lanaioli.

Non a caso viene dall'Umbria anche la meravigliosa collezione Cruciani con pullover in cashmere e seta oppure in cotone pelle ovo tinti a mano con la tecnica dello spray particolarmente efficace sui toni del navy. «A noi piace di più l'indaco», dicono da Rodrigo, marchio veneto nato con la camicia negli anni Ottanta e oggi felicemente approdato al total look.

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