Politica

Finisce l’incubo per i rifugiati nello stadio

da New Orleans

Il Superdome di New Orleans, ovvero il forte Alamo degli evacuati dell'uragano Katrina, sarà sgomberato. I circa 25mila rifugiati che da lunedì avevano trovato un tetto ed una razione alimentare nello stadio dove gioca la squadra dei Saints verranno trasportati con un convoglio di 475 autobus a Houston, in Texas. Saranno ospitati nell'Astrodome, ex sede degli Astros che adesso giocano nel nuovo Relian Stadium. In attesa dei profughi sono state cancellate le partite in programma all'Astrodome fino al prossimo dicembre.
L'ordine di evacuare il Superdome di New Orleans è stato dato dopo la visita allo stadio della governatrice della Louisiana Kathleen Blanco, che ha definito «non accettabili» le precarie condizioni igieniche e psichiche dei rifugiati. «È essenziale - ha detto martedì sera la signora Blanco - portare via questa gente. All'interno del Superdome ci sono individui che non hanno alcun rispetto per il prossimo». Fra le immagini che rimarranno a lungo impresse nella mente di Kathleen Blanco ci sono infatti servizi igienici traboccanti e numerosi casi di risse che la Guardia nazionale fa fatica a sedare.
La cittadella improvvisata dove molti abitanti di New Orleans avevano trovato rifugio in attesa di Katrina è inoltre circondata da un nemico forse più pericoloso delle truppe che hanno preso Alamo. L’acqua di quello che era il lago Pontchartrain ha superato il metro di altezza. Nell'acqua, spiegano con preoccupazione i soccorritori che si avvicendano con gommoni attorno allo stadio, ci sono serpenti velenosi, topi di fogna, gas fuoriuscito dalle tubature spezzate, sostanze chimiche e cavi di alta tensione scoperti potenzialmente in grado di fulminare chi mette un piede a bagno.
All'interno, nei corridoi dove di solito i tifosi bevono birra discutendo sulle partite dei Saints, centinaia di persone che non hanno fatto la doccia da giorni, passano il tempo con l'orecchio incollato alle radioline ormai rassegnati all'idea d'essere in prigione. In un'ala designata agli evacuati dagli ospizi della città persone anziane, a volte non più lucide, vivono come in un limbo l'avventura dell'uragano in fila per cinque sulle loro carrozzine. Anche se la Guardia nazionale non fa mancare i cambi dei pannolini per i neonati, si odono continuamente pianti a dirotto di bambini. Molti adulti sopraffatti dall'angoscia d'aver perso la casa o di non sapere notizie di un membro della famiglia, strillano come ossessi e tentano delle vere e proprie evasioni che tengono in stato di estrema tensione i soldati.
Chi vuole fumare deve aspettare più o meno pazientemente il proprio turno per avere accesso al patio esterno dello stadio dove si accalcano però anche coloro che necessitano di una boccata d'aria fresca. Va da sé che la coesistenza tra fumatori e nemici della sigaretta, in questo patio, è quanto meno difficile.
Due persone sono morte per attacchi cardiaci. Un uomo è morto gettandosi da un piano all'altro delle gradinate nella speranza di trovare una sistemazione migliore.
Gli addetti ai lavori, dal cappellano dell'esercito colonnello Walter Austin al capo della Guardia nazionale generale Ralph Lupin, non chiudono occhio da giorni.


Il governatore del Texas Rick Perry ha anche offerto alla collega della Louisiana l'uso del centro per congressi Ford di Beaumont dove potrebbero essere ospitati gratuitamente per lungo termine un certo numero di famiglie che hanno perso la casa e hanno trovato rifugio nei motel e negli alberghi.

Commenti