Finmeccanica, arrivano i soldi arabi

Il consorzio guidato da Bae vende 72 caccia Eurofighter al governo saudita. Il contratto vale 15 miliardi di euro. Agli italiani ne andranno 2,5

Andrea Nativi

da Milano

L'Arabia Saudita ha scelto un caccia europeo, l'Eurofighter Typhoon, per modernizzare la propria forza aerea e depositerà la prossima settimana l'acconto relativo ad una commessa per 72 aerei da quasi 15 miliardi di euro, includendo anche l'armamento e il supporto logistico iniziale. E il valore del progetto potrebbe addirittura raddoppiare considerando la manutenzione e l’aggiornamento per i prossimi 25 anni.
Si tratta di un successo importante per l'Europa, ed in particolare per la capocommessa Bae Systems. Anche l'industria aerospaziale italiana è fortemente coinvolta nel programma e può ottenere una «fetta» di oltre 2,5 miliardi di euro dal business saudita. Ed infatti i titoli di tutte le società coinvolte, inclusa Finmeccanica, sono schizzati al rialzo. Bae ha guadagnato il 2,4%, la società guidata da Pier Francesco Guarguaglini lo 0,64% .
Il contratto saudita era atteso da tempo, già a dicembre era trapelato che un accordo politico era stato raggiunto tra Londra e Riad, da finalizzare entro la fine di giugno. L'attesa si è protratta un paio di mesi in più, ma il tanto atteso risultato è arrivato.
La Gran Bretagna ha intavolato con l'Arabia Saudita trattative per la vendita del Typhoon già da qualche anno, con l'obiettivo di ripetere il successo ottenuto con i contratti Al Yamamah (colomba) nel 1985 e nel 1998, che prevedevano la fornitura di sistemi d'arma, basi militari e addestramento in cambio di petrolio. Oggi, visto che gli incassi petroliferi ammontano a 17 miliardi di dollari al mese e considerato il pericolo iraniano e quello della destabilizzazione interna, l'Arabia Saudita torna a comprare. Tra le esigenze più urgenti c'è l'ammodernamento dell'Aeronautica.
L'Arabia Saudita vuole 48 caccia Typhoon, con opzioni su altri 24, per sostituire 22 caccia Tornado ADV ed una parte dei 70 caccia leggeri F-5. Più a lungo termine l'Arabia potrebbe poi sostituire anche i Tornado d'attacco e ricognizione (85 in tutto) con il velivolo europeo anche se la gara sarà combattuta.
L'Italia è uno dei quattro partner (gli altri sono Gran Bretagna, Germania e Spagna) di Eurofighter e l'industria nazionale è coinvolta con Finmeccanica. Avio è invece socia di Eurojet, la società responsabile per i motori. La quota «italiana» del programma per entrambe le società è di circa il 20%. Tuttavia Finmeccanica, attraverso la controllata britannica Selex S&As Uk, è responsabile per oltre il 60% della elettronica e del sistema di autoprotezione dell'aereo. Il che si traduce in una quota effettiva di oltre il 35% nell'intero programma, considerando cellula e sistemi.
Inoltre Finmeccanica ha il 25% di Mbda, la società missilistica che fornirebbe buona parte dell'armamento dei Typhoon sauditi. Ecco perché Finmeccanica sarà la massima beneficiaria, dopo Bae Systems, del contratto.
L'ordine saudita rilancia poi le prospettive export del caccia Typhoon, che fino ad oggi aveva ottenuto un solo contratto «esterno», da parte dell'Austria, per 18 aerei. Altre campagne marketing sono in corso in vari Paesi, come Turchia, Grecia, Norvegia.

I quattro soci fondatori si sono impegnati ad acquistare 620 esemplari dell'aereo, in tre serie successive, delle quali le prime due sono in corso di esecuzione. Il programma Eurofighter dà lavoro in Europa a oltre 100.000 dipendenti, contando l'indotto, 20.000 dei quali in Italia e coinvolge oltre 400 aziende.

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