Economia

Finmeccanica, ordini boom 10 miliardi nei primi 9 mesi

Commesse più che raddoppiate rispetto al 2004. Utili: più 22%

Andrea Nativi

da Milano

Risultati positivi per Finmeccanica nei primi nove mesi dell’anno, con un sostanziale miglioramento rispetto alla situazione dello scorso anno.
La società guidata da Pier Francesco Guarguaglini ha infatti annunciato un incremento dell’utile netto a 180 milioni di euro (più 22% rispetto ai 148 milioni dei primi nove mesi del 2004), con un risultato operativo di 406 milioni di euro, in crescita del 51% rispetto ai 269 milioni registrati nel 2004. Anche il margine operativo cresce, passando dal 4,2% al 5,4% e il ritorno sulle vendite aumenta al 5,9 per cento. Il valore della produzione è invece aumentato del 17%, attestandosi a quota 7,5 miliardi di euro.
Ma il dato più positivo arriva dal fronte della raccolta ordini: nei primi 9 mesi Finmeccanica ha ricevuto commesse per 10,6 miliardi di euro (rispetto ai 4,4 dei primi 9 mesi del 2004), in buona misura grazie ai contratti firmati per l’elicottero presidenziale statunitense AgustaWestland US101 e per il caccia europeo Eurofighter Typhoon. Grazie a questa performance il portafoglio ordini complessivo balza a 31,1 miliardi di euro, che corrispondono a quasi tre anni di attività. L’unico neo consiste nell’indebitamento, che sale ancora a 2,2 miliardi di euro rispetto ai 701 milioni dei primi 9 mesi del 2004 e ai 1,9 miliardi del primo semestre 2005. Il rapporto debito/equity rimane comunque al 48%, un parametro più che accettabile rispetto agli standard, dell’industria del settore ed il rating del debito di Finmeccanica resta invariato. La crescita del debito è in parte dovuto alla acquisizione delle attività elettroniche di BAE Systems e del controllo di Datamat, nonché alla compensazione riconosciuta ad Alcatel per la costituzione delle joint ventures spaziali. In parte è invece legata agli investimenti massicci in ricerca e sviluppo, che hanno raggiunto la quota di 1,1 miliardi di euro (più 24% rispetto al 2004), ma c’è anche il fattore «stagionale» dovuto al ritardo nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione.
Un fattore fisiologico, che però sta diventando patologico, al punto che Finmeccanica informa che ci sono incertezze «sulla integrale realizzabilità» di tali pagamenti. Già la riduzione della spesa nazionale per la difesa ha un impatto sulle prospettive della società, ma almeno le fatture e gli impegni in corso devono essere onorati se non si vuole mettere in difficoltà la società.


Finmeccanica, peraltro, conferma gli obiettivi per la fine dell’anno, con crescita dei ricavi di oltre il 20% sul 2004 e un risultato operativo di circa 700 milioni di euro.

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