«Fino a trent’anni meglio l’astinenza» dice la Casa Bianca

Il messaggio ha lo scopo di prevenire malattie sessuali e gravidanze indesiderate, e vale anche per gli adulti

Nostro inviato a New York

Una di fronte all’altra, ferme. Due ragazze. In mano un pacco di volantini: «Aiutaci a difendere il matrimonio. Il sesso è l’anima delle nozze». Bleecker Street è il cuore del Greenwich village di New York, non un sobborgo rurale dell’Idaho. Clara e Bettie studiano Legge a quattro isolati da qui: alla New York University. Quel foglio che hanno in mano è il loro hobby. Ferme a un angolo della strada professano castità. Hanno scelto il giorno giusto: l’America scopre che i programmi dell’amministrazione Bush per incoraggiare l’astinenza sessuale fuori dal matrimonio (finanziati dal governo con fondi federali di 50 milioni di dollari l’anno) non valgono soltanto per gli adolescenti, ma per tutti gli adulti sotto i trent’anni. L’amministrazione di Washington ha in mente un piano per l’astinenza sessuale per tutti, ha chiarito ieri Wade Horn, assistente segretario alla Sanità con la delega per le famiglie.
Gli Stati Uniti prima pensavano soltanto ai teen-ager. Dovevano essere informati sul sesso e sui rischi di contrarre malattie praticandolo. Il piacere al bando. Non stava bene. Ora si raddoppia: anche gli adulti devono imparare. La spiegazione è vaga: per non sbagliare, per capire che il sesso è una cosa seria, per evitare errori. Il dettaglio l’ha messo a fuoco Wade Horn: il nuovo target è stato deciso perché sono aumentate le donne in questa fascia di età che restano incinte senza essere sposate. «Il messaggio è che è meglio aspettare il matrimonio prima di fare un bambino. L’unico metodo sicuro al cento per cento per evitarlo è di praticare l’astinenza».
Il discorso è chiaro. Non per Clara e Bettie forse: alle otto di sera sono ancora lì, all’incrocio tra Sullivan e Bleecker. Il mazzo di volantini è diminuito, ma non è finito. Loro nel frattempo si sono soltanto messe addosso i costumi di Halloween. È troppo, però, per gli attivisti impegnati sul fronte dell’educazione sessuale. Loro parlano di messaggio «puramente ideologico» senza niente a che fare con un problema di salute pubblica. Il più nervoso è James Wagoner, presidente di Advocates for Youth: «È una cosa priva di senso comune. Predicare l’astinenza quando il 90 per cento delle persone di quell’età ha normalmente rapporti sessuali significa aver perso il contatto con la realtà».

Secondo il National Center for Health Statistics, più di nove americani su dieci tra i 20 e i 29 anni hanno rapporti sessuali. Washington incassa ma tira dritto: la campagna sui trentenni partirà il 1° gennaio 2007. Non si sa se Bush sia d’accordo: a febbraio aveva promesso di non incentivare con fondi federali queste iniziative. \

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