da Milano
Banca Popolare di Intra prova a liberarsi dalla spirale del fallimento di Finpart di cui è una grande creditrice. La via maestra scelta dal gruppo, dopo una riunione fiume del cda, è stata proseguire nella severa pulizia di bilancio accantonando altri 38 milioni. Una decisione con cui il vicepresidente Ernesto Paolillo vuole voltare pagina e lanciare un segnale a Piazza Affari dove il titolo ha continuato a soffrire: meno 3,39 a 10,25 euro in chiusura dopo il ribasso del 15% già accumulato nellultima settimana.
La Popolare di Intra considera sufficiente la cura e ribadisce «le previsioni di mantenimento di adeguati livelli di patrimonializzazione anche nel secondo semestre». Il 2005 avrà però una perdita «che non si discosta sostanzialmente dal risultato economico della semestrale» che aveva segnato un rosso consolidato di 70,1 milioni.
Il Cda ha inoltre avviato trattative per cedere crediti e mutui ipotecari in sofferenza fino a 120 milioni e ha cooptato come consigliere indipendente Raffaele Bruni. In vista della terza trimestrale, allesame del Cda il 14 novembre, Intra ha deciso di accantonare nel dettaglio 3,3 milioni riferiti al gruppo Finpart elevando la svalutazione all80%, 9,6 milioni per il gruppo Facchini (100% il grado di svalutazione), 10,6 milioni per il gruppo Mazzola (85%) e di procedere a un ulteriore accantonamento di 7 milioni sulla posizione di FP Investment (Vela), azionista di minoranza di Finpart, oltre ad altri accantonamenti per 7,5 milioni su posizioni di minore entità.
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