Finta bomba, evacuato il tribunale

«Vi mando un esempio di violazione della privacy». Poche righe, tra il delirante e il criptico. Qualcosa di innocuo, se non fosse che l’«allegato» era un finto pacco bomba destinato a due magistrati e a un responsabile dei servizi tecnici della Procura. Dentro, anche la copia della carta d’identità del mittente, un anziano mediatore d’affari di origine veneta. Per altro, già noto ai carabinieri di Treviso per episodi simili.
Rumore molto e conseguenze nessuna, se si escludono un’ala del palazzo di giustizia evacuata, e il dispiegamento di forze - tra polizia locale, carabinieri, vigili del fuoco, volontari del 118 - arrivati ai giardini di via Guastalla, dove l’«ordigno» è stato fatto brillare. Tra una scuola materna e la clinica Mangiagalli. Morale, zona chiusa per mezz’ora e giusto un po’ di traffico congestionato.

Ma, evidentemente, era chiaro fin dall’inizio che quel pacco - poco più grande di una scatola di scarpe - non destava preoccupazione. All’indagine stanno lavorando i carabinieri del Nucleo informativo e il pm Maurizio Romanelli. Di rischi reali, dunque, nessuno. Eccetto quello per il «mitomane», che finirà indagato per procurato allarme.

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