«Vi mando un esempio di violazione della privacy». Poche righe, tra il delirante e il criptico. Qualcosa di innocuo, se non fosse che l«allegato» era un finto pacco bomba destinato a due magistrati e a un responsabile dei servizi tecnici della Procura. Dentro, anche la copia della carta didentità del mittente, un anziano mediatore daffari di origine veneta. Per altro, già noto ai carabinieri di Treviso per episodi simili.
Rumore molto e conseguenze nessuna, se si escludono unala del palazzo di giustizia evacuata, e il dispiegamento di forze - tra polizia locale, carabinieri, vigili del fuoco, volontari del 118 - arrivati ai giardini di via Guastalla, dove l«ordigno» è stato fatto brillare. Tra una scuola materna e la clinica Mangiagalli. Morale, zona chiusa per mezzora e giusto un po di traffico congestionato.
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