La fisarmonica di Galliano adesso fa le acrobazie

Reminiscenze swing, echi di tango e la lezione di Parker e Coltrane. Aggiungendo un tocco personale, il grande fisarmonicista Richard Galliano, lunedì 30 alle 21 (Auditorium Parco della Musica, Sala Sinopoli) chiuderà il Roma Jazz Festival. Il musicista proporrà brani tratti dal nuovo «Paris concert» registrato dal vivo al teatro Chatelet della capitale francese. «La dimensione solistica è forse la più congeniale al mio modo di essere musicista - spiega il fisarmonicista -. La mia musica è soprattutto quella che suono nelle sale da concerto». Galliano è il principale artefice del rilancio a tutto campo della fisarmonica. Interpreta, compone e orchestra musica con la fisarmonica e con il bandoneón gestiti con abilità quasi acrobatiche. Nel concerto romano il musicista riproporrà le esibizioni registrate dal vivo in «Paris concert» dove Galliano prende la sua fisarmonica e la spreme fino a rendenderla perfetta esecutrice di brani a volte agli antipodi rispetto a quelli che convenzionalmente le vengono affidati.

Per farsi un’idea dell’eclettismo delle esecuzioni, nella scaletta del concerto ci saranno interpretazioni di Gnossiense N°1 e N°2 scritte nel XIX secolo da Erik Satie ma anche Caruso di Lucio Dalla, la melodia «piazzollesca» di «New York tango« e standard del jazz come «Round Midnight» di Monk.

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