Fisher l’ex perdente di successo

Bello, giovane, tecnicamente ineccepibile e ora finalmente anche vincente. Ross Fisher, classe 1980, inglese di Ascot, ha ottenuto domenica il primo importante titolo della sua carriera al Volvo Match Play Championship. A volte il destino sa essere davvero curioso; dal 1964 al 2007 il torneo, un vero e proprio classico dell'European Tour, era sempre stato ospitato sui nobili fairway del Wentworth Golf Club alle porte di Londra, proprio il circolo dove il giovane Ross mosse i suoi primi colpi all'età di tre anni. Poi l'arrivo del nuovo sponsor ha portato per la prima volta il torneo sul tecnico tracciato del Finca Cortesin Golf Club, nella Costa del Sol spagnola. Certo, sollevare il prestigioso trofeo proprio sul campo di casa sarebbe stata tutt'altra emozione ma davanti a un successo del genere tutto improvvisamente passa in secondo piano, comprese le grandi delusioni che l'inglese ha dovuto digerire quest'anno tra US Open, BMW Championship e Open Championship, dove i suoi sogni si erano fermati a un passo dalla gloria. Pensieri che hanno poi finito per pesare come macigni per tutto il resto della stagione, passata attraverso buoni piazzamenti ma nulla di più, tanto che qualcuno aveva iniziato pure a etichettarlo come l'ennesimo perdente di successo. Forse era invece solo questione di tempo, di saper aspettare il momento giusto con il sorriso che da sempre lo contraddistingue in campo, e di cogliere poi la prima occasione che il destino gli avrebbe riservato. Detto fatto; dopo aver vinto il suo girone davanti a Westwood, Villegas e Jeev Milkha Singh, Fisher si è sbarazzato in semifinale di Angel Cabrera con una prova di grande carattere, battendo l'argentino alla terza buca di spareggio. La ciliegina sulla torta Fisher l'ha messa nella finalissima contro l'americano Anthony Kim, l'incubo europeo ripensando all’ultima disfatta nella Ryder Cup 2008. La svolta alla buca 16, con il bogey dell'americano che ha dato via libera all'inglese verso il successo finale per 5/4.

Se il trionfo di Fisher su Kim sia un altro segno del destino pensando alla Ryder Cup 2010 lo sapremo presto; quello che è certo è che l'Europa ha ora un campione in più pronto a diventare protagonista tra un anno anche al Celtic Manor.

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