P ista vera e prove fantastiche: Imola ha mantenuto le sue premesse; le prove ufficiali sono state avvincenti, ma allo stesso tempo lineari, permettendo a tutti di capire quello che succedeva in pista. Innanzi tutto l'entusiasmo originato dalla Ferrari, 1ª e 4ª ma con tre considerazioni molto positive per il resto del campionato, che forse potrebbe ricominciare proprio da qui. La Ferrari c'è! Come macchina e come squadra. Il ritorno di Nicolas Tombasis dalla McLaren ha già dato i suoi frutti e la 248F1 è veloce, stabile, precisa ed aggrappata a terra nei curvoni e nei misti di Imola. Come squadra si è rivissuta l'armonia box e muretto dei tempi migliori, con un Montezemolo che più sorridente e rassicurante non si può. Schumi a sua volta c'è più che mai, al di là della pole, per come finalmente ha gestito tutti e due i giorni di prove.
Grande merito, però, per questa atmosfera e prestazione al giovane Massa, sì «solo» 4º, ma leggete i nomi nelle file dietro di lui. Avrebbe dovuto essere nervoso, quasi sotto osservazione; ha fatto invece un lavoro notevole, molto maturo e speriamo che la gara sia per lui una svolta decisiva. Ma ecco ora la grande delusione: Giancarlo Fisichella, fuori dai primi 10 e quindi dall'opportunità di giocarsi la pole o le prime file, e quindi di conseguenza probabilmente la vittoria, vista la competitività di chi gli sta davanti. Delusione, perché anche per lui (e per noi italiani) una vittoria, contro una débâcle di Alonso, poteva rappresentare un passo decisivo per il mondiale 2006, cui terrebbe, secondo me, lo stesso Briatore, pur a discapito dell'ex-pupillo Alonso. Tra l'altro ulteriore grande buco per la Renault questo, pensando alle strategie di squadra in gara ed al campionato costruttori. Nei primi 10, infatti, ci sono le vetture più forti, e questo è molto significativo: 2 Ferrari, 2 McLaren, 2 Honda, 2 Toyota, una sola Renault!
La gara sarà una gran gara, i box saranno in fibrillazione per tutti i 62 giri di gran premio: la vittoria o la sconfitta potrebbe alla fine dipendere solo da loro. Tutti dovranno correre all'attacco; solo Alonso, col suo vantaggio punti potrà ragionare e gestire.
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