Gian Piero Milanetti
Lupi di mare. Ma non i marinai di lungo corso, «navigati». Quelli veri, a quattro zampe, gli animali simboli di Roma (e della Roma). Sono scesi al mare. Dagli Appennini a... Fiumicino. Un branco di lupi ha trovato casa tra Palidoro e la via Claudia Braccianese. «Ma non cè alcun pericolo. Almeno per luomo!», assicura il dottor Claudio Fantini, veterinario coordinatore della Asl Roma D, competente per territorio.
Gli allevatori già dallinizio dellanno gridavano «Al lupo», ma nessuno dava loro retta. «Da almeno trentanni non si ricordano segnalazioni di lupi in questa zona, così sottocosta», sottolinea il naturalista Paolo Verucci, uno dei massimi esperti di lupi nel Lazio. Ma ora è ufficiale. Quello che sembrava un pastore tedesco, investito da unauto lungo via Casal SantAngelo, e ritrovato da Giuliano Rinaldi, un veterinario di Bracciano, alla fine del maggio scorso, è risultato essere proprio un lupo, anzi, una lupa.
«La conferma viene dallIstituto superiore di fauna selvatica di Bologna - rivela Claudio Fantini-. È un esemplare di due anni. Dallinizio dellanno, daltra parte, ci arrivano denunce di sbranamenti di animali al pascolo e segnalazioni della presenza di lupi nel territorio tra Tragliata, Tragliatella e Castel Campanile, a nord di Fiumicino, al trentesimo chilometro della via Aurelia. Pensiamo che non sia un lupo solitario. Stimiamo facesse parte di un piccolo branco di 4 o 5 esemplari. Ma non cè alcun pericolo per luomo, è bene sottolinearlo! Anzi, la sua presenza indica che questo territorio è integro dal punto di vista ambientale».
Un tempo considerato nocivo, il lupo può, al contrario rivelarsi un prezioso alleato delluomo. «Questo animale, infatti, è un formidabile cacciatore di topi e ratti - spiega Fantini -. Ed è anche lunico predatore che può controllare la proliferazione di nutrie e anche di cinghiali, almeno degli esemplari più piccoli».
Qualche rischio lo corrono, invece, gli animali dallevamento, se lasciati incustoditi, allo stato brado. Decenni di assenza di predatori, infatti, hanno disabituato gli allevatori a proteggerli dagli attacchi dei selvatici. «Ma, una volta accertata la morte del bestiame a causa dei lupi - assicura Fantini - la Provincia provvederà al rimborso».
Ma da dove arrivano i lupi di Fiumicino? «Si tratta, probabilmente - spiega Paolo Ciucci, biologo dellUniversità La Sapienza - di lupi che, raggiunta la maturità sessuale, si sono allontanati dalla famiglia in cerca di nuovi territori. In Toscana e in Calabria i lupi sono già arrivati sottocosta. Non cè da meravigliarsi troppo della loro presenza. Lhabitat del lupo in Italia non è la montagna selvaggia, ma qualunque luogo in cui possa trovare prede e non venga cacciato dalluomo. Ed è questo il punto: lesperienza ci insegna che questi branchi di nuova formazione durano uno o due anni. Il tempo per gli allevatori di accorgersi che i rimborsi della Provincia di Roma non arrivano o che arrivano in ritardo. Il che può spingere a risolvere il problema per le spicce: con bocconi avvelenati o durante la stagione di caccia.
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