Ancora una giornata di «passione» anche negli aeroporti di Fiumicino e Ciampino con centinaia di voli cancellati e migliaia di passeggeri bloccati. Negli scali della capitale quella di ieri è stata unaltra giornata difficile per chi doveva viaggiare in aereo, con le consuete scene di caos che in questi giorni regnano ovunque negli aeroporti del nord Italia e del nord Europa. Circa 400 i voli soppressi complessivamente nei due scali tra arrivi e partenze, 20 i voli dirottati a Fiumicino da altri aeroporti chiusi al traffico e 3 a Ciampino (i voli Ryanair diretti a Pisa da Alghero, Trapani e Girona), 35 i collegamenti speciali predisposti per far rimpatriare i nostri connazionali bloccati allestero.
Malgrado tutto non si sono comunque registrate particolari situazioni di nervosismo, né scene di rabbia da parte dei passeggeri coinvolti, che hanno atteso con pazienza certosina e rassegnazione il loro turno per ottenere dagli addetti informazioni sullo stato del proprio volo. Molti, soprattutto i giovani, per ingannare lattesa cercavano di far passare il tempo con diversivi. Così allinterno delle aerostazioni si sono rivissute scene che ricordavano quelle di alcuni anni fa, degli scioperi «selvaggi»: turisti che giocavano a carte utilizzando come supporto le valigie, mamme con bambini piccoli al seguito sdraiati sulle poltrone che schiacciavano un pisolino, altri che si distraevano giocherellando con computer portatili, ipod, e macchine fotografiche digitali. Bar e ristoranti ovviamente, presi dassalto (fra sabato e domenica i punti di ristoro sono rimasti aperti 24 ore e la società di gestione Adr ha distribuito 25mila fra panini e pizze, 34mila fra bottiglie di acqua e bibite e 37mila fra caffé e cappuccini), gli alberghi a ridosso dellaeroporto che hanno registrato il tutto esaurito, mentre i più sfortunati, soprattutto i turisti stranieri impossibilitati ancora a poter tornare in Patria, sono stati costretti a bivaccare unaltra notte al terminal 2, dove sono state allestite centinaia di brandine dalla Protezione Civile e dallEnac. Certo è che lo scalo romano, unico hub del centro sud Europa aperto ai voli assieme a Madrid, ha retto bene alla difficile situazione. «Quella del vulcano è da considerarsi una situazione straordinaria - ha sottolineato Vitaliano Turrà, direttore Enac dellaeroporto - nonostante ciò a Fiumicino comunque è in questi giorni tutto è sempre stato tenuto controllo. Peraltro se dovesse servire, per riproteggere alcuni passeggeri che devono tornare in città del nord Italia in cui sono chiusi gli aeroporti, siamo nelle condizioni di predisporre dei collegamenti speciali di Trenitalia».
Nel bailamme che ha messo a dura prova non solo i viaggiatori, ma anche tutti gli addetti delle biglietterie delle compagnie coinvolte, così come quelli dei box informativi e alberghieri, anche la vicina stazione ferroviaria è stata letteralmente presa dassalto. E fra mille difficoltà a reperire posti su pullman, treni e auto a noleggio, cè persino chi ha improvvisato liniziativa fai da te della nave, come nel caso di una comitiva di turisti spagnoli diretti a Civitavecchia, per far ritorno in Patria. E come loro altri viaggiatori. Nota dolente, la denuncia di alcuni viaggiatori che, sconcertati, si sono sentiti chiedere come tariffa anche 1000/1200 euro per essere portati a Bologna e Brescia. Altre compagnie aere con il supporto della società di gestione, Aeroporti di Roma, sono riuscite persino a organizzare una sorta di ponte aereo con alcune località turistiche, nel Mar Rosso e in diverse capitali, per riportare in Italia centinaia di italiani rimasti bloccati da giorni. Tra laltro lo scalo di Roma con la chiusura dello spazio aereo nel nord Italia e della maggior parte degli scali europei per il rischio di ceneri vulcaniche, è praticamente diventato lhub di emergenza del centro-nord Europa. Essendo aperto, infatti, vi sono stati dirottati molti voli intercontinentali e internazionali. A parte i primi giorni di vero caos, quando ha pesato molto leffetto sorpresa, ieri comunque le aerostazioni sono apparse meno affollate del solito.
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