Flotta azzurra al gran completo sulla Croisette

CannesImpossibile stabilire, in punti percentuali, la simpatia (o antipatia) dei cosiddetti «cugini d’Oltralpe». Ma un fatto è innegabile: hanno impedito, con determinazione, che burocrazia e Fisco distruggessero nautica e turismo da diporto. Con risultati eccellenti. Questo non significa che da Ventimiglia in poi sia in vigore la legge della giungla. Tutt’altro! Le regole ci sono, chiare e severe. E, soprattutto, da quelle parti le fanno rispettare. Sembra facile, ma non è così se consideriamo che in Italia - leader mondiale nella cantieristica di lusso - le regole sono almeno il triplo - e punitive - tra mille commi incomprensibili e libere interpretazioni.
Non occorre essere luminari per capire che siamo in piena ipertrofia normativa. In Italia non mancano scienziati, professori, docenti di livello. Più semplicemente manca un «laboratorio del buon senso». Per tacere dei pregiudizi demenziali, ma ben radicati. Mentre loro, i «cugini», fanno affari d’oro con le nostre barche che, una volta consegnate all’armatore, scappano in Costa Azzurra accolte come il Cristo che cammina sull’acqua e che, una volta a terra, moltiplica un cents in milionate di euro.
In questo clima surreale tutto made in Italy, vivono i nostri imprenditori nautici. Eroi! Non si arrendono, lottano quotidianamente per salvare aziende e posti di lavoro. E chi può investe nonostante la crisi, rischiando in proprio, per non farsi stritolare da un mercato sempre più impietoso. E vanno a Cannes, con un po’ d’invidia verso i colleghi francesi. Forse turandosi il naso, proprio là dove glamour e lusso fanno coppia fissa (e felice) grazie a quell’angolo di terra e di mare più amato dalla mondanità internazionale.
Sognando paradisi (non fiscali) sul modello francese, o spagnolo, o croato che sia, la nautica italiana si consola intanto con la flotta più numerosa e raffinata del mondo, che da martedì sarà in vetrina nelle acque di Cannes.
Di alcuni cantieri abbiamo parlato diffusamente nei numeri scorsi del Giornale di Bordo, come di Monte Carlo Yacht e del suo nuovo «Mcy 65’». Di altri, per ragioni di spazio, parleremo nei prossimi numeri. Basti pensare che i due colossi nazionali messi insieme, Azimut-Benetti e gruppo Ferretti schierano oltre 50 imbarcazioni: 20 il gruppo di Paolo Vitelli; una trentina quello guidato da Norberto Ferretti.
Debutto internazionale per Azimut Grande 120Sl, 36 metri della serie «Grande», stile inconfondibile, grande luce e panorama negli interni, 100 metri quadrati di living e 43 di cabina armatoriale per un comfort senza compromessi. Altre novità: Atlantis 58’, la nuova ammiraglia dello specialista dell’open di casa Vitelli (marcatissimo il family feeling con i due modelli dello scorso anno), e Azimut 45’, la grande scommessa 2011 di Azimut Yachts.
Il gruppo di Norberto Ferretti risponde con Navetta 33 Crescendo (Custom Line), il nuovo semi-dislocante che si distingue per le innovative soluzioni nei volumi e nella funzionalità degli ambienti. Con questo modello, prosegue il percorso di evoluzione della gamma, che ottiene anche un prestigioso riconoscimento dal Rina; Crn «Lady Trudy», navetta dislocante di 43 metri; Ferretti 720 (Ferretti Yachts); Itama 45’, illustre discendente del Forty; Riva Iseo (un runabout di 27 piedi), e i preziosi restyling di Rivarama Super e Venere 75’Super. Non poteva mancare il nuovissimo Pershing 108’varato recentemente dal cantiere di Mondolfo.
L’anteprima di Apreamare sarà Smeraldo 45’, nuovo gozzo in stile retrò con motorizzazione Ips, mentre il Cantiere Austin Parker presenta il nuovo 54 fly oltre a tutta la gamma (da 42 a 72 piedi).


Una novità assoluta anche per il gruppo Permare con Amer 92’ Deluxe «Lady Liudmila», stile Liberty rivisitato in chiave moderna su richiesta di un armatore russo.
Sessa Marine, invece, a Cannes propone tre modelli: il Key Largo 34 outboard, il Flay 45’ e il C42’.

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