Flotte, è Bmw Serie 3 la «premium» preferita

Un arretramento in termini di numeri assoluti, bilanciato però da un rafforzamento della propria leadership tra i marchi premium. Questa, in sintesi, la fotografia della posizione di Bmw sul mercato delle flotte aziendali che emerge dai dati Unrae relativi al periodo gennaio-maggio 2007.
Rispetto agli stessi mesi dello scorso anno, infatti, il costruttore bavarese passa da 15.720 a 14.869 vetture, che tradotto in termini percentuali significa una perdita del 5,4 per cento. Nonostante questo, la Serie 3 ribadisce alla grande il ruolo di vettura premium più amata dalla clientela aziendale, con oltre 6.500 unità consuntivate.
Contemporaneamente, i main competitor Mercedes e Audi fanno registrare performance contraddittorie: il primo perde il 15,3 per cento, scendendo da 17.589 a 14.904 unità, mentre il secondo cresce in misura considerevole (più 14,1%) e piazza alle aziende 13.221 auto contro le 11.652 del 2006. «La lettura che noi diamo di questi dati è chiara - commenta Maurizio Ambrosino, corporate & direct sales manager di Bmw Italia -: rispetto al 2006 Bmw perde qualcosa in volumi, ma nell’ambito del proprio segmento guadagna posizioni, chiudendo maggio più o meno in linea con Mercedes, che nel pari periodo del 2006 ci superava di quasi 2mila pezzi. La parte premium delle flotte, insomma, sta conoscendo un progressivo livellamento». Il tutto nell’ambito di un settore delle auto aziendali che, complessivamente, non se la passa troppo bene. Anche in questo caso, i numeri elaborati da Unrae parlano chiaro, con 301.500 auto consuntivate tra gennaio e maggio contro le 311.500 dell’anno passato. Una perdita netta di 10mila unità, quindi, il 40% delle quali riferibile al noleggio a lungo termine. Certo, siamo solo a metà anno ed è difficile prevedere quanto questa contrazione potrà incidere sui dati finali di chiusura del 2007, almeno fino a quando non saranno chiari i correttivi che il governo intende apportare ai provvedimenti della Finanziaria in tema di tassazione dei veicoli aziendali. Ambrosino, però, non si fa troppe illusioni: «A oggi non c’è ancora nulla di certo, solo una ridda di voci. E, intanto, le aziende hanno già definito le car policy per il 2007. Le auspicate novità positive sul versante normativo avranno quindi un impatto relativo sull’anno in corso, e inizieranno a incidere significativamente solo dal 2008». In questo quadro non proprio sereno, Bmw e gli altri marchi premium devono fare i conti con un problema in più: il cosiddetto «downgrading», cioè la tendenza da parte delle aziende a scegliere auto di categoria inferiore, al fine di ridurre i costi e cercare di salvaguardare il potere d’acquisto nella busta paga del dipendente-utilizzatore. Un fenomeno insidioso, che però può essere contrastato. «Rispetto a un mercato delle flotte che nella sua parte medio-alta è penalizzato dalle normative fiscali - spiega Ambrosino - la nostra risposta è quella di puntare sulla relazione, sul rapporto one-to-one, per capire in profondità le esigenze del cliente e tradurle in azioni commerciali ad hoc e servizi personalizzati».

Un significativo esempio di questa «strategia del contatto» perseguita da Bmw si avrà il prossimo fine settimana nel suggestivo scenario di Cala di Volpe, in Sardegna. Dove la casa ha invitato una cinquantina tra grandi clienti e società di noleggio per due giorni di workshop e guida dei modleli in gamma.

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