«Morale: tutta scena. A partire da quella madre, dove viene rappresentata la micidiale potenza letale delle polveri sottili. Però, essendo scena politicamente corretta, nessuno se la sente, in alto loco, di gridare: Sipario!». Così scrisse nella sua column, appena l'altro ieri, e da par suo, Paolo Granzotto. Bersaglio della beffa, e delle sue banderillas all'arsenico, la «lobby ambientalista di area catastrofista». Quella che stamani, mettendo di bel nuovo in scena quell'evergreen che si chiama «Lo Sprezzo del Ridicolo» -a Treviso soprattutto, dove il blocco del traffico sarà totale- celebra un altro dei suoi ipocriti, imbarazzanti, perdutamente inutili Te Deum al molto sedicente Mostro senza volto che incombe sulle nostre teste. Quello che soprattutto d'inverno, quando la digestione gli si fa problematica, libera tra le strade e le piazze delle nostre città nubi venefiche di particolato, ovvero di polveri sottili, ovvero di PM 10. Veleno sotto il cui influsso dovremmo cadere bocconi, lunghi stecchiti, in una sorta di autolesionistico delirio collettivo, visto che a nutrire il Mostro senza volto siamo poi noi, untorelli di noi medesimi. E tutto questo dimentichi del fatto, notava puntigliosamente invelenito Granzotto, «che il semplice camminare per casa, alzarsi o sedersi su un divano, sbattere un materasso, produce una quantità di polveri sottili che basta e avanza».
Sicchè ci risiamo con la solita menata. Domenica senz'auto! trillano i telegiornali della sera ai quali non par vero di infilare una notizia eccentrica che esorbiti dal colloso pastone del Rubygate. Domenica senz'auto! certificano seri i sindaci del Nord con l'aria pensosa di chi si fa carico del bene collettivo. Come se si rivolgessero a una manica di imbecilli incapaci di vedere che le polveri sottili di domenica sono in ogni caso meno dannose, visto che il traffico è certo meno convulso, rispetto a quelle che le centraline registrano il lunedì e il martedì. Però vigliacco se si trova in giro un sindaco così spiritoso da alzare paletta rossa al traffico di giovedì, per dire, o di mercoledì, prendendo a pretesto il fatto che ci sono le Coppe, per dire, e molti stanno già a casa, quantomeno la sera, di default.
In attesa di vedere un sindaco che abbia il coraggio di affermare che finora si è scherzato, che non è vero niente, che le domeniche a piedi non servono a nulla; o che in un soprassalto d'imperio abbia l'ardire di vietare il traffico da novembre a febbraio, così non se ne parla più; nell'attesa di tutto ciò siamo qui a dar conto dell'ennesima baggianata. Le cui più illustri vittime, si direbbe, sono quegli automobilisti ai quali si è fatto credere che con automobili di ultimissima generazione, le euro 4 e 5, e i filtri antiparticolati, e i motori ibridi avrebbero potuto sfangarla, e farsi in auto quel che molto probabilmente, in qualsiasi giorno della settimana, con un po' di pazienza, potrebbero farsi in autobus, in tram o in metrò. Si distinguerà per inutile solerzia, stamani, il primo cittadino di Treviso, il leghista Gian Paolo Gobbo, la cui giunta ha decretato il blocco totale del traffico. Circoleranno solo ambulanze, i mezzi delle forze dell'ordine e dei pompieri, quelli pubblici e chi potrà dimostrare di essere al volante per recarsi al lavoro. Nessuna deroga, sente il dovere di avvertire la Tribuna di Treviso, neppure per i tifosi che contano di recarsi allo stadio per il match Treviso-Rovigo. Gli unici che potranno accedere allo stadio su un mezzo a motore sono i giocatori delle due squadre in qualità -viene da ridere, lo so- di «lavoratori autocertificati». E pazienza per quelli del Rovigo.
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