Fondamentalisti contro i medici

Israel Nisand, ginecologo al policlinico di Strasburgo, era incredulo: doveva stilare un certificato di verginità a una bambina di 11 anni. Si è indignato e il risultato sono stati «minacce e calci contro le porte dell’ufficio». Alla sua segretaria è successo di peggio. Due maghrebini l’hanno presa a pugni gridando: «Questo perché vi occupate delle nostre donne». Poi le hanno strappato la maglietta e scritto sul ventre: «Maometto». I fondamentalisti islamici non vogliono che le loro donne siano curate e aiutate a partorire da uomini e irrompono negli ospedali, usando le minacce e la violenza. Succede a Strasburgo, come in tutta la Francia.

Tanto che l’Ordine dei ginecologici e ostetrici - in attesa della Carta della laicità nei servizi pubblici che sarà pubblicata domani - si è ribellato: «Dovremo essere protetti dalla polizia per esercitare il nostro mestiere?». Ma, se non vogliono che i medici tocchino le loro donne, gli stessi uomini non si preoccupano di richiedere certificati di verginità per le loro spose promesse.

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