Fondi famiglia, l’Udc non vuole riduzioni

da Roma

Sul «pacchetto famiglia» della Finanziaria maggioranza ancora in stallo. Un incontro al Senato, presente Giulio Tremonti, non ha risolto la questione che - annuncia Ivo Tarolli (Udc) - sarà affrontata oggi in un vertice dei leader della Cdl. L’Udc ha fatto sapere che non accetterà la riduzione da 1.140 a 1.000 milioni di euro al fondo per la famiglia. Questa l’indicazione data ai parlamentari dal neosegretario Lorenzo Cesa. I centristi insistono anche sugli emendamenti Eufemi che prevedono l’aliquota unica del 18% sulle rendite finanziarie e una tassazione al 43% delle rendite da speculazione immobiliare (noto come «emendamento Ricucci»). Al cosiddetto «condono agricolo» si dovrebbe aggiungere, secondo l’Udc, una sanatoria sui contributi previdenziali degli artigiani.
Intervenendo alla commissione Bilancio di Palazzo Madama, Tremonti ha spiegato i contenuti della manovra correttiva varata venerdì scorso, affermando che i ricavi da vendite di immobili superiori al miliardo di euro previsto saranno destinati alla riduzione del deficit.

«Da Tremonti non abbiamo ascoltato nulla di nuovo», lamenta il capogruppo ds Gavino Angius, che definisce «illegale» l’emendamento correttivo da 5 miliardi di euro, chiedendo almeno una nota di variazione al Dpef. «Il tendenziale non cambia, non c’è motivo di aggiornare il Dpef», replica il viceministro Giuseppe Vegas.

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