Quando dallottobre 2006 al marzo 2010 il nerazzurro Javier Zanetti giocò 137 partite consecutive di campionato in tanti urlarono al miracolo per continuità, «indistruttibilità» e fair play dellargentino. Quello che però in tanti non sanno è che dallaltra parte delloceano Brett Favre, 41enne quarterback dei Minnesota Vikings, ha stabilito un record ben più impressionante non solo per longevità ma anche perché il football americano è uno sport massacrante per fisico e articolazioni. Ciononostante Brett ha inanellato 297 presenze consecutive in una striscia che durava dal lontano 27 settembre 1992: nel mezzo 18 anni con la palla ovale in mano senza badare a dita fratturate, muscoli stirati, costole incrinate e traumi ovunque. Solo in questi mesi, gli hanno spaccato il mento, rotto una caviglia e ha avuto una dolorosa tendinite al braccio «buono».
La striscia di Favre si è interrotta a tre sole gare da quota 300 lunedì notte, quando un problema alla spalla gli ha impedito di scendere in campo nel posticipo de quattordicesimo turno di regular season, perduto dai suoi Minnesota Vikings per 21-3 contro i New York Giants: «È stata una grande corsa. Sono fiero di ciò che ho fatto. Gli infortuni fanno parte del gioco, certo, non mi piacciono, ma esistono. Non giocherò ancora se non tornerò a sentire sensibilità alla mano destra. Sarebbe sciocco farlo».
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