Leggi il settimanale
Ultim'ora
Milano, 19enne arrestato per aver violentato due ragazzine
Ultim'ora
Milano, 19enne arrestato per aver violentato due ragazzine

Formazione "tipo" per la finale Expo: Al Gore, Attali e Seedorf punta

Bocelli, Youssou N’Dour e Libeskind per l’ultimo "spot". Alle 17 l’assemblea del Bie a Parigi incoronerà il vincitore. L'assegnazione in diretta su Raitre dalle 16.05 e su SkyTg24 dalle 14.35

Formazione "tipo" per la finale Expo: 
Al Gore, Attali e Seedorf punta

nostro inviato a Parigi

Lacrime e rabbia tra i lavoratori dello scalo di Malpensa dove il (centro)sinistro governo Prodi e Alitalia da oggi tagliano due terzi dei voli. Pioggia da giorni a Parigi dove all'ora del tè si assegna l'Expo universale del 2015. Un «pasticcino» che per Milano potrebbe significare una affare da 20 miliardi di euro e 70mila posti di lavoro. Oltre a 181 espositori già prenotati e 30 milioni di visitatori ai quali andrebbe spiegato che senso abbia per la compagnia di bandiera chiudere un hub nell'area più industrializzata del Paese. E magari come raggiungere Milano e la Lombardia senza dover fare mille scali. Questa è l'Italia dove chi è al fronte con davanti i turchi può anche avere la spiacevole sensazione che qualcuno alle spalle (che dovrebbe essere amico) stia facendo crollare i ponti. «Con Prodi teniamo separati i due dossier, Malpensa dall'Expo», ha ripetuto paziente nei giorni scorsi il sindaco Letizia Moratti da settimane in terra di Francia per una full immersion diplomatica a caccia degli ultimi consensi. O, meglio, a difendere dagli attacchi di Smirne quelli già conquistati, visto che dal suo quartier generale assicurano che i punti di vantaggio per Milano sarebbero «più di dieci, meno di venti». Il tutto dopo aver fatto la tara, visto che il voto è segreto, su almeno «dieci franchi tiratori» pronti a tradire gli impegni presi.
Ieri c'è stata la risposta di Milano alle libagioni dei turchi a base di kebab che vanno avanti da giorni e ai manifesti pubblicitari per due milioni di euro che tappezzano Parigi: una serata all'Opéra con il concerto di Elisa, la sfilata delle modelle in abiti Ferré, le Ferrari e i marchi più prestigiosi del buon gusto made in Italy. Oggi invece, prima del voto, con diretta tivù in Italia c'è il faccia a faccia decisivo e la discesa in campo delle grandi firme. A partire dal premio Nobel Al Gore oggi ambientalista duro e puro, Jacques Attali presidente dell'organizzazione non-profit per il microcredito PlaNet Finance, l'architetto Daniel Libeskind e il calciatore Clarence Seedorf, il calciatore rossonero che per una volta giocherà con la casacca della famiglia Moratti. E poi la stella Youssou N'Dour che canterà Birima, il suo inno al progetto Africa Works a favore dell'imprenditoria dei Paesi in via di sviluppo. Un sigillo all'appoggio dato a Milano da quasi tutta l'Africa sub-sahariana. Alla faccia dell'ostilità di parte dell'Europa guidata dalla Germania. A chiudere i trenta minuti della presentazione prevista dal rigidissimo protocollo ufficiale del Bureau international des expositions, la voce di Andrea Bocelli accompagnato da cinquanta bambini del coro dell'Antoniano con maglietta bianca e il logo con l'uomo rinascimentale di Leonardo da Vinci. Because we believe, perché ci crediamo è la canzone che fa tanto campagna presidenziale americana ed è stata scritta pensando al tema proposto nella candidatura, «Nutrire il pianeta, energia per la vita».

La risposta dei turchi calati a Parigi con una delegazione ufficiale di 724 membri incaricati di seguire come ombre i 154 delegati fino a un attimo prima del voto? «Le furie di Antalya», ballerine che già nel nome rivelano propositi tutt'altro che amichevoli.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica