Roma

Forniture energetiche alle Asl: aggravio di spesa per la Regione

Ogni mese si pagano 3 milioni di euro in più per il congelamento di una gara della giunta Storace

Forniture energetiche alle Asl: aggravio di spesa per la Regione

Enza Colagrosso

Il consigliere regionale di Alleanza nazionale, Francesco Aracri - recentemente nominato da Fini coordinatore regionale - con un’interrogazione presentata in Consiglio in questi giorni fa emergere un altro dei tanti discutibilissimi modi di procedere della giunta Marrazzo. Una piccola cronistoria renderà più facile far comprendere come quella che dovrebbe essere una macchina amministrativa avviata per garantire sia la corretta gestione dei servizi che l’attenzione a qualsiasi inutile spreco, nella realtà pratica non lavora così. Veniamo ai fatti.
La precedente giunta di centrodestra bandì, durante la sua amministrazione, una gara per l’erogazione del multiservizio tecnologico e la fornitura di vettori energetici (cioè tutto ciò che ha a che fare con aria condizionata e riscaldamenti) agli immobili in proprietà o nella disponibilità delle Asl, agli ospedali e agli istituti scientifici della nostra regione.
Va ricordato a questo punto che il sistema ospedaliero romano e laziale è uno dei più importanti, per estensione quantitativa, non solo in Italia, ma in Europa. Quella gara si è conclusa con determina di aggiudicazione definitiva, la CO662 già dal 1° aprile 2005 e con il risultato cercato e ottenuto dalla giunta Storace e cioè il massimo dei servizi al minore costo.
A oggi però, si legge nell’interrogazione di Francesco Aracri, la Regione non risulta ancora aver proceduto alla stipula con gli aggiudicatari dell’appalto impedendo di fatto arbitrariamente il loro subentro ai precedenti erogatori dei servizi. Questo solo perché da quando si è insediata la giunta Marrazzo tutto è stato sospeso. Non si vuole prendere in mano il lavoro già fatto, solo perché fatto da altri e, quel che è peggio, senza però avere pronte le alternative.
Questo comportamento ha fatto sì che il servizio continua a essere svolto in regime di proroga e quindi a condizioni enormemente più onerose per la Regione e con un dispendio di circa 3 milioni di euro al mese che non solo rischiano di annullare gli esiti positivi del confronto concorrenziale già fatto ma che incide considerevolmente, in maniera negativa, sul bilancio della Regione.
«A questo punto - dice Aracri - sicuramente loro ribatteranno che invece di tre milioni di euro è solo un milione, ma questo non è vero perché i conti parlano chiaro, tanto più quando si parla di miliardi di vecchie lire come in questo caso. Si attaccheranno alle cifre per non scendere a discutere sul fatto che ci stanno facendo spendere questi soldi inutilmente»A.
Poi non dimentichiamo che questa sospensione mette a repentaglio un servizio delicato, stiamo infatti parlando di sanità. Sospendere procedure di questo tipo non si può fare perché è contro la legge (l’articolo 23 legge n° 62 del 18 aprile 2005 parla chiaro), ma volendo ignorare quello che alla giunta Marrazzo appare come cosa da poco, resta poi il fatto che alla sospensione non è seguita alcuna proposta alternativa e quindi ad oggi, cosa si deve o si dovrà fare a nessuno è dato saperlo.
Il grande disservizio procurato da questa situazione è facilmente comprensibile ma la riflessione ulteriore va però fatta mettendo a fuoco che la Regione si trova nelle condizioni di dover riaffrontare una gara ed è facile immaginare che una gara di questa natura e di queste dimensioni è una cosa complicatissima e che certo non si può fare in un giorno. Per cui tra un capriccio e l’altro, questa giunta di centrosinistra attua uno spoil system in tutti i settori di competenza regionale, ma poi continua a congelare le questioni in sospeso.
I problemi che magari in passato avevano trovato soluzioni adeguate, tornano a essere grandi problemi.

Anche perché la gara prevista dalla giunta Storace dava un’unica risposta a diverse problematiche per cui sarebbero finite tutta una serie di gare e garette e interventi a macchia di leopardo che avevano come unico vero risultato la maggiorazione dei prezzi.

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