Cronaca locale

Forza Italia scalda i motori e a Monza punta su Galliani

L'appuntamento per il seggio che fu di Berlusconi. Poi congressi, elezioni amministrative ed europee

Forza Italia scalda i motori e a Monza punta su Galliani

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Dalla corsa di Adriano Galliani, candidato alle elezioni suppletive nel collegio di Monza dei prossimi 22 e 23 ottobre, al rilancio del partito, fino alle strategie per le elezioni amministrative ed europee in calendario per il prossimo anno.

Finite le vacanze, Forza Italia in Lombardia ha riacceso subito i motori riunendo l'altra sera il coordinamento regionale. Insieme ai coordinatori provinciali, ai deputati e ai senatori lombardi e ai vari dirigenti e consiglieri regionali, c'era anche lo stesso Galliani convocato per fare il punto su una campagna elettorale che sarà breve ma intensa. L'amministratore delegato del Monza calcio, storico collaboratore di Silvio Berlusconi e a lungo anima del Milan, è apparso consapevole e determinato, oltre che emotivamente coinvolto. «Per questa partita - racconta il coordinatore regionale Alessandro Sorte - saranno mobilitati tutti i mondi di Forza Italia, insieme ovviamente agli altri partiti della coalizione». Il centrosinistra non ha ancora fatto sapere quale sarà il suo candidato, per buona pace del radicale Marco Cappato, già in campo ad attendere un segnale dal Pd. Segnale che potrebbe trasformarsi in tempesta se è vero, come sembra, che i vertici romani e la segreteria nazionale sarebbero intenzionati ad appoggiare l'ex radicale, mentre i territori puntano decisi una candidatura lombarda. Se è vero, ci sarà da attrezzarsi di pop corn e il divertimento sarà assicurato. Anche perché nel frattempo si è fatto avanti anche il vulcanico sindaco di Taormina Cateno De Luca.

Nonostante i favori del pronostico nessuno dentro Forza Italia vuole sottovalutare l'appuntamento, anche considerando la variabile dell'affluenza. Tanto che proprio all'Autodromo di Monza il prossimo 14 ottobre si ritroveranno per la volata finale tutti gli amministratori locali del partito. Le suppletive saranno un primo test per il centrodestra in vista delle amministrative del 2024. Al voto in Lombardia andranno più di 30 Comuni sopra i 15mila abitanti, compresi tre capoluoghi come Bergamo, Cremona e Pavia. Non è un mistero che per Bergamo Forza Italia punti molto su un quartetto di candidati composto da Carlo Saffioti, Alessandra Gallone, Gianfranco Ceci e Giorgio Jannone. Una rosa di nomi a cui si è aggiunto da poco l'ex dirigente Mediaset ed ex direttore di Italia Uno Luca Tiraboschi che piace molto a Fratelli d'Italia.

Gli azzurri sono pronti a offrire alla coalizione un candidato anche a Cremona - ossia l'attuale capogruppo ed ex consigliere regionale Carlo Malvezzi - e a Pavia, dove però la Lega punta sul bis del sindaco uscente Fabrizio Fracassi. Qui il nome forte per Forza Italia potrebbe essere quello di Bobbio Pallavicini, segretario provinciale e recordman di preferenze.

Intanto gli azzurri si preparano anche ai congressi. Quelli provinciali si svolgeranno entro il 30 gennaio 2024, mentre il congresso nazionale sarà messo in agenda per fine febbraio. Sullo sfondo le elezioni europee. Durante il coordinamento regionale è stato chiesto di ricandidarsi agli eurodeputati azzurri Lara Comi e Massimiliano Salini. L'obiettivo, in questa fase, è quello di sottolineare «l'importanza di far parte del Partito popolare europeo». Un'aderenza che fortifica le ambizioni degli azzurri, centrali con il Ppe nella definizione di un'ipotetica nuova maggioranza e che ridimensiona quelle del leader di Italia Viva Matteo Renzi, che si candiderà a Bruxelles con la lista «Il Centro» proprio nella circoscrizione di Milano. «Noi siamo per alzare lo sbarramento dal 4 al 5 percento alle europee e siamo convinti che la doppia cifra sia a portata di mano - assicura Sorte - Il progetto di Renzi è profondamente diverso per chi ha valori come quelli del Ppe.

Lui fa parte di un'altra famiglia e le cose che dice in Italia non sono quelle che dice il suo gruppo in Europa, con politiche che lisciano il pelo a un ambientalismo fanatico che rischia di danneggiare le nostre imprese».

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