Non c'è grande forza politica che non abbia il problema di ridefinirsi, decidere se un partito debba produrre un'idea di sé nella società oppure se debba essere la società a produrre un'idea di sé attraverso un partito. Rileggete piano. C'è da comprendere, in parole povere, quanto una forza debba crescere dal basso o calarsi dall'alto, problema vecchio ma eternamente riverniciato. I Ds stanno dilaniandosi tra sedute di autocoscienza e alchimie studiate a tavolino, e fatti loro, ma anche in Forza Italia, partito per niente di plastica e dove il dibattito è aperto da tempo, le scuole di pensiero infine sono due. La prima s'incarica di fornire una cornice di principi ideali che si ricolleghi ai Tories inglesi e ai repubblicani statunitensi, ossia un partito conservatore che si rifaccia il più possibile alla tradizione cristiana e peraltro scongiuri una caduta nel relativismo che spalancherebbe le porte all'Islam.
La seconda scuola, invece, considera Forza Italia come un movimento fortemente interclassista e pluriculturale destinato a esprimere più e più equilibri, e che da esclusivamente conservatore dimezzerebbe nel tempo i propri consensi. Non prendo posizione, ma il quadro mi pare questo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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