Fotografia Le star del cinema in posa per i bambini africani

Checché ne pensino il centrosinistra - che ha ben altri problemi da risolvere in questo momento - e alcune organizzazioni sindacali, la terapia-Brunetta ha avuto un effetto rivitalizzante anche per i lavoratori del Lazio. Gli effetti della battaglia anti-fannulloni intrapresa dal ministro per la Pubblica amministrazione e l’Innovazione si sono fatti sentire soprattutto contro i «furbetti dalla malattia facile» dipendenti di enti locali e statali. Nella classifica delle presenze degli impiegati, tornati come d’incanto virtuosi e “stoici”, spiccano cifre che hanno dell’incredibile, come quelle riguardanti le assenze per malattia dei dipendenti del Cnel (il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, scese drasticamente dell’84,1 per cento in un anno, o quelle degli impiegati della Provincia di Roma che, nel confronto tra gennaio 2008 e gennaio 2009 hanno registrato un calo dell’81,1 per cento. Semplicemente strabiliante...
Bisogna preliminarmente precisare che dalla classifica messa a punto dal ministero di Brunetta sono escluse le amministrazioni con meno di 50 dipendenti e tra queste, i dipendenti più attaccati al lavoro sono stati quelli dell’Inea, l’Istituto nazionale di economia agraria, le cui assenze per malattia sono diminuite appena del 2,4 per cento su base annua, e poi quelli dell’Aran (l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) che hanno fatto registrare il 4,7 per cento di assenti in meno rispetto all’anno precedente. E occorre anche ammettere che la differenza, in sé, non indica necessariamente un miglioramento. Può anche darsi che i «furbetti» dell’Inea o dell’Aran non si siano fatti spaventare dai provvedimenti annunciati da Brunetta e abbiano continuato ad assentarsi come facevano l’anno scorso o quasi.
Per tornare ai numeri più “pesanti”, l’80 per cento di assenze in meno viene sfiorato (-79,6%) dagli addetti dell’Agenzia spaziale italiana, che forse nel 2008 avevano troppo la testa fra le nuvole. Ma anche i progettisti dell’Insean (Istituto nazionale per studi ed esperienze di architettura navale) non scherzano (-78,7% di assenze), seguiti a un’incollatura da tecnici e chimici dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale che in un anno si sono ammalati molto meno (-77 per cento).
La fisica e la matematica sembrano avere un effetto condizionante sulla salute, visto che interessano il lavoro del “terzetto” di enti che segue la testa della classifica: parliamo, nell’ordine, degli impiegati dell’Isae (l’Istituto di studi e analisi economica) con assenze diminuite del 76,1 per cento su base annua; di quelli del Cnr, il Consiglio nazionale delle ricerche (più presenti sul lavoro nella misura del 70,8 per cento; e di quelli dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia che, dal 2008 al 2009 hanno fatto registrare il 68,9 per cento di assenze in meno.
Un effetto positivo sulla salute ce l’ha sicuramente la diversa qualità della vita di chi risiede - e soprattutto lavora - lontano dai grandi agglomerati urbani. È il caso dei dipendenti comunali di Velletri, le cui assenze sono diminuite del 66,6 per cento e di quelli provinciali di Rieti, più presenti sul lavoro nella misura del 64, 2 per cento. In mezzo si piazzano gli impiegati dell’Ipsema (l’Istituto di previdenza per il settore marittimo) con il 64,7 per cento di assenze in meno (potenza dell’aria di mare...).
Scherzi a parte, c’è poi una fascia intermedia di amministrazioni pubbliche nelle quali la diminuzione del dato riguardante le assenze per malattia va dal 64,1 al 50,2 per cento. Ne citiamo alcune tra le più conosciute: l’Inps, l’Enpals (previdenza lavoratori dello spettcolo), la Regione Lazio, l’Inail (infortuni sul lavoro), l’Ice (commercio estero), l’Enac (aviazione civile), la Provincia di Frosinone, l’Ausl di Rieti, l’Inpdap, l’Istat, il Comune di Latina, il centro sperimentale di cinematografia, l’Ipost (postelegrafonici), l’Istituto superiore di sanità e il Comune di Tarquinia.


Per concludere, riportiamo tra parentesi, i dati riguardanti i ministeri: Agricoltura (-47,8), Infrastrutture (-43,5), Esteri (-43,5), Economia e Finanze (-43,4), Lavoro (-40,9), Sviluppo economico (-38,2), Pubblica istruzione (-36,6), Difesa (-33,6), Beni culturali (-32,2), Ambiente (-24,4) e Giustizia (-22,7).

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