Parigi - Fuoriuscite di acque contaminate da elementi radioattivi, "senza impatto sull’ambiente", sono state registrate in un impianto della Areva a Romans-sur-Isere, nel dipartimento della Drome, nel sud-est della Francia. Lo ha reso noto questa mattina l’Autorithy francese per la sicurezza nucleare (Autorité de sûreté nucléaire, Asn).
Rottura nel sistema di canalizzazione La fuoruscita delle acque contaminate è stata causata da una rottura nel sistema di canalizzazione. Si tratta del secondo episodio di questo genere in due settimane, dopo quello avvenuto la notte tra il 7 e l’8 luglio nella centrale di Tricastin, sempre nella Francia meridionale, gestita da due società filiali del gruppo Areva. Per questo primo episodio, Areva ha ammesso, dopo un’inchiesta interna, che all’origine dell’incidente c’è stata "mancanza di coordinamento" tra chi gestiva i lavori di sistemazione in corso nell’impianto e i responsabili delle attività di sfruttamento.
Il precedente a Tricastin Si tratta della seconda fuga di liquidi registrata in due settimane dopo quella avvenuta il 7 luglio sul sito nucleare di Tricastin, sempre nel sud-est del Paese, e che ha spinto il governo a richiedere ieri la verifica delle falde freatiche situate vicino a tutte le centrali nucleari francesi.
Nella notte tra il 7 e l’8 luglio durante alcune operazioni di pulitura trenta metri cubi di una soluzione contenente 12 grammi d’uranio per litro si sono riversati in due fiumi dal sito nucleare di Tricastin, a Bollene (Vaucluse). Dopo un’inchiesta interna, Areva ha ammesso una "mancanza di coordinamento evidente tra le squadre incaricate dei lavori e quelle responsabili dell’esplorazione", all’origine di questo incidente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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