Fregene? Non c’è alcun pericolo

Marco Morello

Chissà che faccia avrà fatto ieri mattina Mario Canapini, sindaco di Fiumicino, mentre scorreva le prime pagine di tutte le cronache della Capitale. Da «alghe killer» a «alghe tossiche», la condanna per Fregene sembrava senza appello, supportata dal presunto intento della Pisana di fermare i bagni. E invece si è trattato di una pura «illazione giornalistica - ha spiegato Canapini - perché non è giunta nessuna richiesta dalla Regione in merito ai divieti». Il primo stop, che aveva interessato circa 2 chilometri di costa era scattato il 14 luglio. «Poiché i successivi esami, sulla base dei quali è stata ripristinata la balneabilità delle acque, sono stati eseguiti su campioni prelevati il 17 Luglio - si legge in una nota del Comune - in attesa di ulteriori analisi dalle quali emerga il reale rischio per la salute pubblica e al fine di non ingenerare inutile allarmismo tra i bagnanti, l’Amministrazione ritiene di non dover adottare al momento alcuna misura cautelativa». Niente panico, quindi, fino al responso dell’Agenzia per la protezione ambientale del Lazio. E in serata, dall’ufficio stampa della Regione, è arrivata la conferma definitiva delle smentite di Canapini: «Uffici tecnici preposti - recita il comunicato - hanno proceduto ad attivare tutti i controlli del caso, che sono ancora in corso. Sulla base dei dati raccolti, in un'ottica di piena e continua collaborazione istituzionale, le autorità competenti possono assumere responsabilmente le decisioni più opportune nell'interesse della popolazione». In sostanza tutto è ancora in corso, niente è stato ordinato a nessuno, i cittadini stiano tranquilli.
A dire il vero i romani non sembrano affatto preoccupati delle voci contraddittorie che stanno circolando in questi giorni: ieri gli arenili erano gremiti di vacanzieri «mordi e fuggi» in cerca di refrigerio dall’afa del weekend più caldo dell’anno. «Se vieni al mare - spiega Chiara Ciardelli, 24 anni - il bagno lo fai lo stesso». La pensa così anche Luciano D’Avenia, 21 anni: «Alghe o non alghe, stare in acqua è l’unico modo per non scottarsi. E poi i bagnini ci dicono di stare tranquilli, divieti al momento non ce ne sono». Lucida l’analisi di Marco Zeppetella, ingegnere e volontario della Protezione civile: «Non mi concentrerei soltanto sulle alghe, l’acqua in generale è molto sporca e non è una novità. Se per errore la si ingerisce i rischi ci sono a prescindere. Quanto alle dermatiti, credo siano casi isolati».
La domenica a Fregene è un appuntamento fisso per chi non può permettersi lunghe trasferte a causa dei rincari di quest’anno o per chi il lunedì deve tornare a lavorare. Come cautelarsi da eventuali rischi, visto che al mare non vuole rinunciare nessuno? «Io più che raccomandare di fare una bella doccia dopo non posso fare - commenta Giovanni Bianchi, medaglia d’oro al salvamento - anche i bambini si lanciano in acqua e forse per loro è un po’ più pericoloso». Alessio Fiorentini, direttore del «Gilda on the beach», conosce bene le ragioni dell’inquinamento: «Abusivamente - spiega - vengono scaricate in mare, due o tre volte durante l'estate, le acque utilizzate più volte per l'irrigazione nella zona e portano in mare i pesticidi».
Nei tradizionali luoghi di ritrovo dei vip si registra un calo delle presenze, in parte normale negli ultimi giorni di luglio, vista la migrazione verso altre mete mondane. Maurizio Mastino, dell'omonimo storico stabilimento, delinea però uno scenario critico: «Neanche la metà della gente che c'è di solito è venuta questa mattina.

Bisogna verificare subito se queste alghe sono pericolose, ma si sa da sempre che la sera c'è puzza e che i depuratori non funzionano, allora perché non si provvede durante l'anno invece di aspettare sempre luglio e agosto?».

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