Freni rotti, atterraggio da brivido Il pilota blocca il jet in testa-coda

da Napoli

«Torre non riusciamo a frenare... Torre non riusciamo a frenare», urla alla torre di controllo dell’aeroporto di Capodichino il pilota dell’airbus A21 dell’Alitalia, proveniente da Malpensa. «May day», ripete tre volte il comandante, mentre l’aereo comincia a percorrere la pista dello scalo napoletano alla velocità di 240 chilometri orari. Un aereo dell’Alpieagles in fase di rullaggio e un elicottero del 118 sono sempre più vicini. Per i 181 passeggeri la catastrofe sembra inevitabile.
Invece, avvertito dalla torre di controllo, il lesto pilota dell’elicottero del 118 si alza in volo, mentre il comandante del Fokker dell’Alpieagles resta fermo al proprio posto. La pista è libera, ogni rischio di una eventuale collisione è evitato. A bordo dell’Airbus A321 il pilota mantiene il sangue freddo: aziona la massima spinta inversa dei motori, percorre oltre 2 chilometri in fase di decelerazione poi sterza a «U» verso sinistra, quando la velocità era ormai a circa 70 chilometri e ferma l’Airbus. I passeggeri e l’equipaggio scendono dalla scaletta poco prima delle 23 di lunedì ancora tremanti. Solo l’abilità del comamndante ha evitato la tragedia.

In pista arrivano i vigili del fuoco della caserma dell’aeroporto, mentre il comandante dell’elicottero del 118, Giorgio Bedendo, continua a sorvolare la zona dell’aeroporto per accertarsi che tutto sia a posto sulla pista. È andata bene.

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