Fs, ora Bianchi tira il freno sui rincari «Aumenti del 20 per cento? Assurdo»

«I ritocchi saranno del 10 per cento, solo su Eurostar e alcuni Intercity. Allo studio sconti per le fasce deboli». Passivo stratosferico per Ferrovie: quasi 2 miliardi

da Milano

Gli aumenti dei biglietti dei treni saranno nell’ordine del 10 per cento e riguarderanno le tratte degli Intercity a lunga percorrenza, gli Eurostar e l’Alta velocità. Il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi esclude per ora rincari superiori delle tariffe come antidoto alla grave crisi in cui versano le Ferrovie dello Stato: «Un aumento del 20 per cento dei biglietti dei treni sarebbe fuori dalla grazia di Dio, dalle Ferrovie stiamo aspettando una proposta e contiamo che ci presentino una serie di opzioni» ha spiegato il ministro a margine dei lavori per il voto finale alla manovra. Bianchi ha promesso che «non ci sarà alcuna penalizzazione delle fasce deboli. Anzi stiamo lavorando affinché siano previsti sconti». L’aumento delle tariffe ferroviarie dovrebbe essere varato dall’ultima riunione del Cipe prevista per il 20 e 22 dicembre. «Stiamo facendo un tavolo a tre tra Fs, ministero dell’Economia e ministero dei Trasporti - ha detto Bianchi - per studiare le modalità per dare seguito a una cosa che risale a molti anni fa che era stata autorizzata e poi bloccata» ha detto il ministro riferendosi all’ok all’aumento delle tariffe su alcune tratte prima autorizzata e poi bloccata dal governo di centrodestra.
La perdita per le Ferrovie dello Stato nel 2006, ha spiegato il presidente della holding Innocenzo Cipolletta in un’intervista a Radio24, si aggira intorno alla cifra record di 2 miliardi di euro. Questo, anche a causa dei pesanti tagli della Finanziaria 2006 e ai trasferimenti dovuti dallo Stato. Qualche giorno fa l’allarme dei vertici: senza ricapitalizzazione, siamo sull’orlo del fallimento. Preoccupato il leader della Cgil, Guglielmo Epifani: «Paghiamo più che in altri settori le responsabilità delle non scelte del governo precedente» ha detto. Per completare l’Alta velocità entro il 2009, intanto i vertici Fs puntano a sbloccare il congelamento dei pedaggi Rfi e a fare operazioni di indebitamento finanziario «a nostro rischio»: una volta a regime, l’Alta velocità «consentirà la presenza di più operatori e quindi una maggiore concorrenza a beneficio dei passeggeri», ha detto Cipolletta.
Ma una gestione che ha portato le Ferrovie al collasso non ha impedito all’ex amministratore delegato delle Ferrovie Elio Catania di strappare una liquidazione iperbolica di 7 milioni di euro. Il viceministro dell’Economia Vincenzo Visco, riferendosi alla passata gestione Catania, ha accennato a debiti nascosti «sotto il tappeto» e della possibilità di «un’azione di responsabilità». La Rnp ha presentato un’interpellanza con l’Aduc al ministero dell’Economia sulla liquidazione d’oro di Catania.

«Se me ne dovessi andare io - ha detto Cipolletta -, lo farò come se ne vanno tutti gli altri. I manager delle aziende pubbliche dovrebbero essere più responsabilizzati, ma questo va scritto nei contratti: altrimenti è inutile lamentarsi».

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