Fu anche un bravo attore

Alla Mostra di Venezia del 1999, l'evento era Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick, morto alcuni mesi prima, senza aver potuto montarlo. Al suo posto l'aveva fatto Sydney Pollack, secondo le intenzioni di Kubrick, si disse.
Pollack giudicava il montaggio il momento più bello del suo lavoro, ma lui non era Kubrick e i devoti di quest'ultimo gliela giurarono, come i devoti di Orson Welles l'avevano giurata a Robert Wise per aver montato, a Welles vivo però, L'orgoglio degli Amberson, tagliandone tre quarti d'ora e cambiando il finale... Ancor oggi c'è chi si chiede se l'ultimo film di Kubrick sia davvero suo o sia di Kubrick e Pollack, anche perché Eyes Wide Shut non convinse.

E poi una storia scabrosa - ispirata dal racconto di Arthur Schnitzler Doppio sogno -, un adulterio incrociato fra coniugi (Tom Cruise e Nicole Kidman) uniti solo dall'affetto, era fatta per immaginar censure che evitassero negli Stati Uniti il divieto ai minori di 17 anni e recuperare almeno in parte le spese di una lavorazione interminabile.
Ora, nell'angolo di paradiso per i grandi registi ebrei col nome che comincia per «S» e finisce in «y», dal cognome di sette lettere che finisce in «ck», Kubrick e Pollack potranno discuterne per l'eternità.

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