Cinque cingalesi sono stati salvati dalla prontezza di riflessi di una di loro che avvertendo stordimento e mal di testa ha immaginato la fuga di monossido di carbonio dalla caldaia e ha chiamato il 118. Una di loro però ha voluto rimanere a casa ed è stata prelevata da una pattuglia della polizia che lha trovata già semistordita. È successo laltra notte intorno alle 2 in un bilocale di via Principe Eugenio, dove vive una famiglia dello Sri Lanka: padre, di 53 anni, madre, 45, figlio, 18, e una zia di 53. Proprio lei ha avvertito i primi sintomi e ha chiamato i soccorsi. In attesa dellarrivo delle ambulanze è arrivata unamica di 51 anni che, incurante dei richiami, ha voluto rimanere in casa. I quattro venivano trasportati a Niguarda e poi alla camera iperbarica di viale Premuda.
Avverti dallospedale, sono arrivati i poliziotti che sono andati a casa a verificare le condizioni di salute della quinta persona, trovandola già semisvenuta. Anche lei ha raggiunto i congiunti. Sul posto sono arrivati anche i tecnici dellAem, che hanno verificato come la presa daria fosse stata tappata con un pezzo di stoffa.Fuga di gas, cinque cingalesi in ospedale
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