Funerali allo stadio, ora tocca all’Athletic Bilbao

Nel nuovo stadio spazio per le urne con le ceneri dei tifosi. Anche i baschi seguono l’esempio di Amburgo, Atletico Madrid e Barça

Funerali allo stadio, ora tocca all’Athletic Bilbao

aSIAM PRONTI ALLA MORTE. Si chiama columbario. Ultimamente, è un must di ogni stadio che si rispetti. Come la curva sud, la tribuna stampa o il tunnel che porta negli spogliatoi. Peccato che la traduzione sia più meno quella di “sacrario”, “loculo”, “cimitero”. Insomma, un’area in cui vengono custodite le urne con le ceneri dei tifosi più caldi (pardon, appassionati). Un columbario lo avrà anche il San Mamés Barria, il nuovo stadio che sorgerà a Bilbao in una zona accanto all’attuale casa dell’Athletic.

"USO SOCIOCULTURAL". Secondo quanto sostenuto dall’amministrazione cittadina, il nuovo stadio (che costerà 240 milioni di euro, verrà inaugurato nel 2014 e conterrà 58mila spettatori) sarà preposto a un uso «socioculturale», con il museo della squadra basca mai retrocessa, un albergo e un centro commerciale. E, come detto, il cimitero.

PRECEDENTI. I primi ad assicurare un luogo di riposo eterno alle anime più ferventi del tifo, furono gli argentini del Boca Juniors, che crearono addirittura un cimitero dedicato ai tifosi a 30 km da Buenos Aires. Attualmente, però, il trend è quello di accogliere negli stadi le ceneri. In Europa, i primi furono i tedeschi dell’Amburgo, seguiti a ruota da Atletico Madrid ed Espanyol. I colchoneros hanno inaugurato l’Espacio Memorial all’interno dello stadio Vicente Calderon nel giorno dei morti: 2.490 loculi per 4.210 urne (i resti potranno rimanere nello stadio al massimo 50 anni), con tanto di cappellina e vestibolo. Poi è stata la volta di Barcellona. Prima l’Espanyol, che ha preannunciato un cimitero di mille metri quadrati adiacente al futuro stadio, poi il Barça (un’area del Camp Nou conterrà fino a 50mila urne).

POLEMICA. Eppure la scelta della dirigenza dell’Athletic Bilbao non è stata accolta con favore dalla tifoseria, una delle più incandescenti della Liga. Già la prospettiva di demolire l’attuale San Mamés, lo stadio più antico di Spagna (tanto da essere soprannominato con rispetto La Catedral), addolora la torcida rojiblanca; il fatto che il nuovo impianto ricalchi i disegni futuristici dell’Allianz Arena di Monaco fa storcere il naso ai puristi nostalgici; l’adozione per la prima volta di uno sponsor sulla maglia è stata considerata una prostituzione dei colori sociali.

A fronte di tutto questo, l’idea di appaltare (a pagamento) spazi dello stadio per chi vorrà essere sepolto lì, sembra troppo. «Bilbao non è Las Vegas, c’è un limite al cattivo gusto», commenta un tifoso su un blog. «Con uno stadio moderno serve una mentalità moderna, non un cimitero anni Cinquanta». 

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