Chissà se da lassù accetterà le scuse della sua Milano, che tanto ha amato, altrettanto criticato. Da domenica Alda Merini non c’è più, e la città prova a recuperare, a regalarle un volto diverso da quello raccontato in «Canto Milano», la raccolta di prose e poesie pubblicata nel 2007. «Milano non è più mia madre, mi è diventata matrigna. La gente mi ferma solo per dirmi che mi ha visto alla televisione e nient’altro, molti mi chiedono gli autografi ma io mi sento più sola che mai, molto più di prima, di quando andavo al centro sconosciuta da tutti». Ancora: «Non l’amo più Milano...la gente oggi non sogna più, abbiamo perso l’umanità». Eppure, ieri davanti al cancello della sua casa lungo i Navigli, la gente ha lasciato fin dal mattino mazzi di fiori e messaggi. «Oggi il cielo piangendo di pioggia prega per te», le ha scritto Chiara, una delle tante persone che hanno voluto salutare la poetessa, scomparsa a 78 anni. Rose gialle e bianche, citazioni di poesie, biglietti: «Un grazie ad Alda Merini, che ci ha riempito il cuore con le sue poesie».
Le istituzioni non sono da meno. Per l’ultimo addio, Alda Merini riceverà i funerali di Stato in Duomo, domani alle 14. Lo ha annunciato il sindaco Letizia Moratti, che ha chiesto e ottenuto il benestare dal presidente del Consiglio. Questa mattina alle 9.30 il sindaco aprirà invece la camera ardente a Palazzo Marino (resterà aperta fino alle 20.30, domani dalle 8.30 alle 12). Poi la Merini verrà sepolta tra i grandi al Famedio. «Sarà una celebrazione importante - ha detto il sindaco - perché la Merini ha rappresentato e rappresenta una figura importante a livello nazionale per il suo attaccamento al territorio e per la sua capacità di raccontare la vita della sua città». Anche recentemente, ricorda, «ha voluto dedicare una poesia alle donne, che è stata poi cantata e il cui ricavato è andato ad un’associazione benefica».
Il Comune la ricorderà anche con una targa, che verrà affissa sulla sua casa ai Navigli, in Ripa di Porta Ticinese 47. E l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory anticipa che il 21 marzo, «giorno del suo compleanno e inizio della primavera, celebreremo alla palazzina Liberty una giornata di festa della poesia alla memoria di Alda Merini». L’assessore ha ricordato un regalo che aveva ricevuto dalla poetessa, «un orsetto, metafora della sua idea di poesia, che era come una creatura selvaggia e a rischio di estinzione». La ricorda anche l’assessore ai Servizi sociali, Mariolina Moioli, che ha avuto modo di starle accanto «soprattutto in quest’ultimo periodo – racconta –. Non dimenticherò mai la luce che ha invaso il suo sguardo quando, già gravemente malata, giunsero a casa sua due giovani estimatori. Li accolse come figli e si raccontò, emozionata, come fosse la prima volta. Mi sembrava di conoscerla da sempre. Le chiedevo “Alda, hai bisogno di qualcosa?”, e lei mi rispondeva “non ho bisogno di niente, mi basta che tu mi voglia bene”. E gliene vorrò sempre». Il consiglio comunale la commemorerà in aula giovedì alle 16.30.
La Provincia organizzerà presto una serata allo Spazio Oberdan, e il presidente Guido Podestà anticipa che vorrà istituire un premio di poesia in suo onore, «rivolto ai giovani che ha tanto amato».
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