Le notizie non muoiono sulla carta, né nell'etere, né in Rete. Sopravvivono altrove. Dove, non  si sa. Proviamo a immaginarlo.
 
 LA NOTIZIA. La prima scuola per sciamani indigeni, che aiuterà gli indios amazzonici a  conservare e perpetuare le loro tradizioni, è stata inaugurata oggi nel villaggio di Uapui  Cachoeira, sul Rio Negro.
 L'iniziativa è stata portata avanti da antropologi del Funai (l'ente statale di appoggio alle  comunità indigene brasiliane) e finanziata dalla Fondazione di studi sciamanici californiana. La  scuola è stata fondata nell'etnia Baniwa, perché questi sono tra gli indios amazzonici che più  hanno saputo preservare le proprie tradizioni e che più di altri intendono mantenere le forme di  vita ancestrali. I Baniwa sono un complesso di 22 tribù di lingua «arawak» distribuite nella  foresta tropicale fra Brasile, Colombia e Venezuela. Tra il 1870 e il 1910, con il boom del  caucciù e l'invasione della foresta, tra i Baniwa sorsero vari movimenti messianici contro  l'oppressione dei bianchi e per la rivolta contro il mondo moderno.
 La scuola, diretta dal cacicco (cioè dal capo della comunità tribale) e stregone Evenir  Kuripako, servirà però anche alle altre etnie e tribù che vorranno recuperare le tradizioni  magari perdute da tempo. (fonte: Ansa, 27 dicembre 2009)
 
 FUORI DALLA NOTIZIA. La prima scuola per uomini qualunque indigeni, che aiuterà gli esponenti  della maggioranza silenziosa a conservare e perpetuare le loro tradizioni, è stata inaugurata  oggi a Milano.
 L'iniziativa è stata portata avanti da antropologi del Fonauq (Fondazione Nazionale per l'Uomo  Qualunque) e finanziata dalla «Fondazione di studi qualunquisti». La scuola è stata fondata  nell'etnia Padania, perché i padani sono tra i «nativi» italiani che più hanno saputo preservare  le proprie tradizioni e che più di altri intendono mantenere le forme di vita ancestrali. I  padani sono un complesso di alcune decine di tribù di lingua lombardo veneta distribuite nella  foresta fra il fiume Po, le Prealpi e la laguna di Venezia.
La scuola, diretta dal «prufesur» (cioè dal capo della comunità tribale) e «cantastori» Giuan Brambilla, servirà però anche alle altre etnie e tribù che vorranno recuperare le tradizioni magari perdute da tempo.